Smaltimenti illegali in cava, Legambiente: "Il Comune sia parte civile"

Nuovi inquietanti scenari si aprono sulla cava di Nerviano. Ad aprirli è Legambiente che ripercorre l’attività illegale che si è protratta nel tempo. "Le indagini dei carabinieri forestali hanno portato alla luce lo smaltimento illegale di tonnellate di rifiuti in una cava. Legambiente si è da sempre occupata dell’area delle cave, già dall’attiguo insediamento di un’attività di recupero inerti, avvenuta senza le corrette mitigazioni, doverose per la vicinanza alle abitazioni e con l’incremento del traffico di mezzi pesanti in tutta la zona, con la conseguente emissione nell’atmosfera di polveri provenienti dai mezzi e dai materiali trasportati e trattati. Nulla da eccepire se tutto si fosse svolto secondo le regole, difatti tali impianti permettono di recuperare materiale per riempimento e impiego nell’edilizia, risparmiando cavazioni su un territorio che ha già pagato prezzi altissimi in questo ambito. Ora l’attività è cessata da alcuni anni, ma montagne di macerie di inerti giacciono nell’area ed ancora non si ha nessuna notizia su una fideiussione deposita in Regione, che potrebbe, in parte, contribuire alla rimozione e al regolare conferimento del materiale".

L’amministrazione comunale di allora si era costituita parte lesa, ma tuttoggi non c’è riscontro di un chiaro epilogo. Il circolo nervianese di Legambiente chiede adesso all’amministrazione di costituirsi parte civile, per risarcire almeno in parte i danni subiti dalla comunità.

Christian Sormani

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