NICOLA PALMA
Cronaca

Sisal, slot sempre accese in piazza Diaz: il Comune ordina 3 giorni di stop

Dopo una raffica di multe al mini casinò. Ma la Sisal fa ricorso al Tar

La sala con le slot machine nella Wincity di piazza Diaz

Milano, 19 dicembre 2016 - Quell'ordinananza del Comune non l’hanno mai digerita. E tantomeno rispettata, a giudicare dai verbali in serie elevati dal Servizio Annonaria e commerciale della polizia locale. Anche noi del Giorno, in più occasioni, l’avevamo verificato sul campo: slot machine perennemente accese al Sisal Wincity di piazza Diaz, in barba al provvedimento anti-azzardo che dall’estate del 2014 ne impone la disattivazione tra le 12 e le 18; un modo, quello scelto dall’amministrazione allora guidata dal sindaco Giuliano Pisapia (e dalla sua vice Ada Lucia De Cesaris particolarmente battagliera sull’argomento), per evitare che le luci delle macchinette mangiasoldi attirino anziani e ragazzi all’uscita da scuola. Un anno fa, pure l’allora presidente della Commissione Antimafia di piazza Scala David Gentili e i responsabili della «Carovana Antimafie» invocarono la sospensione della licenza al mini casinò a due passi dal Duomo dopo l’ennesima contravvenzione: «Siamo entrati e abbiamo chiamato la polizia locale – raccontò ai tempi l’esponente del Pd –. Per loro non basta: 450 euro di multa non sono niente».

Da una delibera di Giunta datata 2 dicembre si scopre che Palazzo Marino si è già mosso da qualche mese: prima la diffida firmata il 30 maggio «a non persistere nell’attività di inosservanza delle norme che regolano la gestione dell’esercizio mediante trasgressione agli orari stabiliti»; poi l’ordinanza del 15 luglio di «sospensione per tre giorni del funzionamento degli apparecchi installati da eseguirsi nelle giornate del 25, 26 e 27 ottobre 2016». Probabilmente, però, la «Città del gioco» inaugurata nel 2010 non ha mai chiuso i battenti, visto che la Sisal Entertainment ha impugnato l’atto al Tribunale amministrativo della Lombardia. Le richieste: annullare lo stop di 72 ore e pure l’ordinanza restrittiva del 2014 (che peraltro ha più volte passato il vaglio di Tar e Consiglio di Stato). Il 21 ottobre è arrivato il primo pronunciamento dei giudici di via Corridoni, che hanno negato la sospensiva: «Per la loro complessità – ha chiarito il collegio presieduto da Angelo De Zotti – le questioni oggetto del ricorso richiedono un approfondimento che non è compatibile con la sommarietà della presente fase cautelare». In ogni caso, la conclusione, «il danno lamentato non presenta i requisiti della gravità e della irreparabilità; le esigenze della ricorrente sono comunque tutelabili adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito». Prima udienza l’8 febbraio 2017. E così i divieti anti-ludopatia studiati dal Comune finiranno ancora una volta in aula.