Milano, Silvia Romano: "Non arrabbiatevi per difendermi, il peggio per me è passato"

La cooperante liberata sabato scorso ha pubblicato un post su Facebook visibile ai suoi amici: "Godiamoci questo momento"

Silvia Romano nella sua casa a Milano (Ansa)

Silvia Romano nella sua casa a Milano (Ansa)

Milano, 14 maggio 2020 - "Sentivo che avreste visto il mio sorriso e avreste gioito perchè sono viva, e sono qui. Ho seguito il cuore e quello non tradirà mai. Non arrabbiatevi per difendermi, il peggio è passato, godiamoci il momento". Lo ha scritto Silvia Romano nel suo profilo Facebook che è visibile solo ai suoi amici.

Il testo prosegue: "A tutti gli amici e le amiche che mi sono stati vicini con il cuore in questo lungo tempo grazie grazie grazie. Grazie anche a chi non era un amico, ma un conoscente o uno sconosciuto e mi ha dedicato un pensiero. A tutti coloro che hanno supportato i miei genitori e mia sorella in modo così speciale e inaspettato: scoprire quanto affetto gli avete dimostrato per me è stato ed è solo motivo di gioia, sono stati forti anche grazie a voi e io sono immensamente grata per questo. Non vedevo l'ora di scendere da quell'aereo perchè per me contava solo riabbracciare le persone più importanti della mia vita, sentire ancora il loro calore e dirgli quanto le amassi, nonostante il mio vestito". .

Nuove minacce via social

Continuano ad arrivare le minacce e gli insulti via social a Silvia Romano, al centro di una campagna d'odio soprattutto per la sua conversione all'Islam e per il riscatto pagato per la liberazione. E' stata lei stessa, anche nelle ultime ore - a quanto si e' saputo - ad inviare alcuni screenshot agli investigatori milanesi, che stanno indagando su coordinamento della sezione antiterrorismo della procura di Milano, guidata da Alberto Nobili. Si tratta di messaggi minatori preoccupanti e terribili insulti che alcuni profili le stanno ancora dedicando; i profili vengono monitorati dagli investigatori dei Ros che indagano per minacce. Ieri pomeriggio intanto, una bottiglia - a quanto ricostruito - di piccole dimensioni, e' stata lanciata da qualcuno contro il suo palazzo. Sembrerebbe confermata l'ipotesi che si sia trattato di un gesto volontario, tuttavia i vetri sono caduti al piano di sotto rispetto all'appartamento in cui abita la giovane cooperante.

Raccolta firme per "stop alla gogna mediatica"

In  24 ore, ha raccolto 24mila firme la campagna Change.org/SilviaRomano, lanciata sulla piattaforma di petizioni online da un gruppo di utenti firmati "Restiamo Umani" in difesa di Silvia Romano, la cooperante italiana tornata libera nel suo Paese pochi giorni fa dopo 18 mesi di prigionia in Africa. "Il rumore della gogna mediatica a cui Silvia è sottoposta è assordante. Non permetteremo che continui a rimbombare nelle sue e nelle nostre orecchie», scrivono gli autori nel testo del loro appello che chiede all'Ordine dei giornalisti di prendere i "dovuti provvedimenti disciplinari - perché il Codice deontologico ha un valore e va rispettato», nei confronti di alcune testate giornalistiche accusate di avere incitato l'opinione pubblica «all'odio religioso e di genere" nei confronti di Silvia.

Salvini: "Non bisogna più pagare riscatti"

"Il problema non è Silvia Romano, cui bisogna augurare vita lunga e serena. Il problema è il governo e l'uso che ne ha fatto", ha detto Matteo Salvini a Agorà su Rai Tre. "Da domani non bisogna più pagare nessun riscatto, come si fece per stroncare il business dei sequestri - ha spiegato il leader della Lega -. Il problema non è Silvia, cui va un abbraccio, ma di chi l'ha usata in diretta mondiale per fare uno spottone ai terroristi islamici e ai tagliagole".

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