Silvia Romano, minacce e insulti social: la procura di Milano apre un'inchiesta

La cooperante è stata oggetto di migliaia di commenti offensivi. Sentita dal pm per oltre un'ora e mezzo. Al vaglio anche un post di Vittorio Sgarbi

L'arrivo a casa i Silvia Romano (Ansa)

L'arrivo a casa i Silvia Romano (Ansa)

Milano, 12 maggio 2020 -  La Procura di Milano indaga per minacce aggravate in relazione agli insulti ricevuti da Silvia Romano dopo la sua liberazione. Il fascicolo è a carico di ignoti ed è coordinato dal pm Alberto Nobili.  La cooperante, sentita nel pomeriggio per circa un'ora e mezzo dal pm Nobili, ha detto di "essere serena" malgrado le minacce. L'indagine al momento vede la raccolta e il vaglio di tutti i messaggi minatori, tra cui due volantini, non solo i post sui social ma anche alcune lettere. Inquirenti e investigatori hanno sentito anche la madre. Nel corso del suo confronto col magistrato Alberto Nobili, Silvia Romano si è mostrata convinta e serena per la sua scelta di convertirsi alla religione islamica. I carabinieri del Ros hanno chiesto alla ragazza, come forma di cortesia, se volesse sospendere la deposizione all'ora della preghiera islamica. La cooperante è rientrata poco dopo le 18, accompagnata dalla madre, nel suo appartamento in via Casoretto, vestita con un velo a righe multicolore, e ha preferito non rilasciare dichiarazioni.

Al vaglio dei pm di Milano anche un post di Vittorio Sgarbi, il quale ha scritto che la giovane "va arrestata" per "concorso esterno in associazione terroristica". Del post, tra l'altro, ha parlato, da quanto si è saputo, la stessa 24enne nell'audizione di oggi pomeriggio, come persona offesa, davanti al pm di Milano Alberto Nobili, capo del pool antiterrorismo, e agli investigatori del Ros dei carabinieri.

Attorno alla giovane cooperante rapita in Kenya il 20 novembre 2018 e liberata in Somalia sabato scorso, già da domenica, al suo arrivo in Italia, è infatti sorta una campagna di odio. Per questo la Prefettura di Milano, città in cui lei vive con la famiglia e dove ieri è rientrata, sta valutando misure di protezione e il palazzo del Casoretto in cui abita è già sorvegliato dal passaggio delle forze dell'ordine. Ora dopo gli insulti e le minacce anche di morte (vicino a casa della è stato trovato anche un volantino) legate in particolare alla conversione all’Islam, maturata dalla ragazza durante la prigionia, e al pagamento di un riscatto, il pm Nobili ha aperto un'inchiesta.  Per Silvia, però, anche un bentornata ricco di applausi. Sul portone del condominio sono ancora incollati i cartelli con i messaggi d'affetto per la giovane cooperante. 

La mamma di Silvia: "Cerchiamo di dimenticare"

"Cerchiamo di dimenticare, di chiudere un capitolo e aprirne un altro", ha detto Francesca Fumagalli, la madre di Silvia Romano, intervistata telefonicamente dal Tg3 della Rai. La donna ha ribadito di aver preso le distanze "da mò" dalla onlus Africa Milele per la quale sua figlia ha lavorato in Africa, ma "non sono io l'ordine preposto per parlare di queste cose, c'è una procura che indaga e ci pensano loro, io non rilascio dichiarazioni sull'argomento" ha detto. Per quanto riguarda un'eventuale conferenza stampa, "non facciamo niente - ha precisato - perché Silvia ha la quarantena. Siamo qua, poi fra due settimane vedremo, non lo so, del doman non v'è certezza. Visto come sono andate le cose, non so nulla".

Il medico di famiglia: "Sta bene"

"Sta bene, come l'avete vista quando è arrivata, anche psicologicamente". E' quanto ha detto il medico di famiglia di Silvia Romano, il dottor Matteo Danza, dopo aver visitato la cooperante milanese. "Un controllo va sempre fatto dopo tanti mesi che si manca dall'Italia, è doveroso", ha aggiunto il medico lasciando il palazzo di via Casoretto dove la giovane abita con la madre, confermando che per Silvia Romano è cominciato l'isolamento di 14 giorni previsto per il contrasto al coronavirus per chi rientra dall'estero. 

Profilo Facebook "blindato"

Il profilo Facebook di Silvia Romano esiste ancora ma con un livello maggiore di privacy che rende più difficile la ricerca per chi non è suo amico o amico dei suoi amici. Non viene più aggiornato dal novembre 2018, quando fu rapita.

Selfie e insulti sotto casa

Qualcuno si ferma a leggere i cartelli appesi al portone dell'abitazione di Silvia Romano, addirittura facendo qualche selfie; qualcuno passando in auto suona il clacson urlando "vai Silvia". Ma tra i curiosi c'è anche chi lancia qualche insulto alla ragazza: "Gli italiani muoiono di fame e noi spendiamo 1 milione di euro per questa che va laggiù ed è pure islamica", dice un signore a braccetto con la moglie, mentre un ragazzo in bicicletta ha urlato offese sia ai giornalisti che alla cooperante: "Fate il lavoro sbagliato e bisogna andare a prendere la gente perbene". Nella strada passano diverse volte al giorno volanti della polizia e dei carabinieri per controllare.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro