ANDREA GIANNI
Cronaca

Milano città ‘smoke free’, dal 1° gennaio sigarette vietate nei luoghi pubblici. Ma si potrà fumare nei dehors di bar e ristoranti? E le e-cig?

Divieto di fumo in tutti gli spazi pubblici all’aperto: distanza obbligatoria di 10 metri dalle altre persone, sanzioni da 40 a 240 euro. Da definire le regole per i tavolini esterni dei locali. Il divieto non si applica alle sigarette elettroniche

Sigaretta alla fermata in attesa del tram

Sigaretta alla fermata in attesa del tram

Milano – Milano, sul fronte della lotta al fumo, sarà sempre più vicina a Singapore e alle altre città che hanno introdotto normative stringenti contro le sigarette. Un conto alla rovescia verso il primo gennaio quando, come previsto dall’articolo 9 del Regolamento per la qualità dell’aria del ‘Piano aria clima’, il divieto di fumo già in vigore dal 2021 in alcuni spazi sarà esteso “a tutte le aree pubbliche o ad uso pubblico incluse le aree stradali” ad eccezione di “luoghi isolati dove sia possibile il rispetto della distanza di almeno 10 metri da altre persone”. Un passo verso la creazione di una città ‘smoke free’, motivato dalla lotta all’inquinamento e agli effetti nocivi del fumo passivo, in un periodo dell’anno simbolico perché il 10 gennaio 2005, vent’anni fa, entrava in vigore la cosiddetta ‘legge Sirchia’, che metteva al bando le sigarette dai locali pubblici al chiuso. Il divieto milanese, apripista a livello nazionale, dovrebbe essere valido anche per i dehors di bar e ristoranti, spazi all’aperto dove attualmente è possibile fumare accanto a clienti non tabagisti, anche perché lo stringato articolo del regolamento che ha già ottenuto il via libera del Consiglio comunale non prevede eccezioni o possibili integrazioni.

T15CUB-B
I divieti puntano a limitare in particolare i danni del fumo passivo

Su questo punto il Comune scioglierà il nodo nei prossimi giorni, entro Capodanno, anche di fronte alle richieste di chiarimenti degli esercenti che dovranno comunicare le novità agli avventori ed eventualmente attrezzarsi per istituire aree fumatori. Un divieto che, inoltre, una volta in vigore dovrà essere fatto rispettare attraverso controlli della polizia locale e sanzioni. Chi sgarra rischia sanzioni da 40 fino 240 euro ma dal 2021, quando sono state introdotte le prime limitazioni alle ‘bionde’ (nei parchi salvo in luoghi isolati e nelle aree giochi per bambini, alle fermate dei mezzi pubblici, nelle aree cani, in stadi e altre strutture sportive) le multe staccate sono state pochissime: solo 14. La crociata anti sigarette ‘alla meneghina’ ha avuto finora un’applicazione molto soft, che punta più sulla moral suasion e sulla sensibilizzazione dei fumatori piuttosto che sulla repressione.

C’è anche un altro punto controverso, perché il divieto non riguarda le sigarette elettroniche sempre più diffuse tra i giovanissimi, spesso utilizzate in combinazione con il tabacco nell’illusione di ridurre i danni per la salute. Si aggiunge, in ogni caso, un nuovo tassello nella strategia dettata dal ‘Piano aria clima’, documento che ha l’obiettivo di ridurre della metà le emissioni di CO2 entro il 2050, con una serie di azioni. Una strategia che vedrà altri divieti entrare in vigore sul fronte della circolazione, con le progressive limitazioni all’accesso di auto e moto più inquinanti in Area B, la zona a basse emissioni grande quasi come tutta Milano.

Il primo ottobre 2025 entrerà in vigore il divieto di accesso e di circolazione in Area B per le moto e i ciclomotori alimentati a miscela (motore a due tempi) Euro 2, a gasolio Euro 2 e a benzina (motore a quattro tempi) da Euro 0 a Euro 1. È stata invece prorogata fino al 31 settembre 2028 la possibilità di entrare in Area B e Area C per i veicoli diesel Euro 6, con un dilatarsi dei tempi motivato dalla “crescita dei prezzi nel mercato dell’automotive e il relativo costo sociale per i cittadini” a fronte di “progressi nell’innovazione tecnologica che non hanno raggiunto i risultati previsti”. Un’altra partita è ancora tutta da giocare, legata all’estensione delle zona a velocità massima 30 chilometri orari. Seguendo, in questo caso, il modello Bologna.