MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Sicurezza a Milano, duello Sala-Salvini

Il sindaco: più agenti mai arrivati. Il ministro: entro il 2019 ci saranno

Giuseppe Sala e Matteo Salvini

Milano, 10 marzo 2019 - Uno è a confrontarsi all’ora di colazione con gli abitanti di Dergano nel locale Rob de Matt. L’altro, qualche ora dopo, è a festeggiare il suo compleanno all’hotel Principe di Savoia di piazza della Repubblica con gli Amici della Lirica. Il duello a distanza avviene in luoghi che non ti aspetti. Il sindaco Giuseppe Sala, vestito con i jeans, è in periferia, il ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini, in giacca e cravatta, è in centro. Ma il primo prende molti più voti vicino alla Madonnina che lontano da essa e il secondo piace di più ai milanesi dei quartieri lontani da Piazza Duomo. La narrazione populista, per una volta, si ribalta, almeno geograficamente.

Sala impugna il microfono davanti a una folta platea di abitanti del quartiere a nord-ovest della città e di fianco a un busto di Lenin e affonda il colpo sulla sicurezza: «È arrivato il momento in cui i milanesi capiscano che c’è un ministro dell’Interno di Milano che ha promesso di mandare più uomini delle forze dell’ordine in città e ad oggi non l’ha ancora fatto, quegli uomini non sono mai arrivati». Sala invita i residenti del quartiere a non scaricare sempre le colpe sul Comune, ma a considerare che «i vigili urbani che si occupano di sicurezza sono una minima parte, 3 mila su 12-13 mila uomini delle forze dell’ordine. Serve che qualcuno si rivolga a Salvini».

I cronisti annotano le parole di Sala, si spostano all’hotel Principe di Savoia e le riferiscono al ministro. La replica di Salvini è netta: «Entro il 2019 confermo che arriveranno a Milano gli uomini promessi. Se il sindaco Sala è distratto mi dispiace per lui». Non è finita. Il numero uno del Viminale riparte al contrattacco: «Intanto sono arrivati decine di militari in più che la sinistra voleva togliere dalle strade. Ricordo che la sinistra voleva cancellare Strade Sicure. E poi ricordo che purtroppo per anni i compagni di sinistra di Sala hanno bloccato le assunzioni. Noi ne assumeremo 8 mila quest’anno, ci sono tempi per formarli, per addestrarli, per metterli in strada. Per le loro giuste lamentele i milanesi si rivolgano a chi c’era prima». Insomma, Salvini, al contrario di Sala, invita i cittadini a rivolgersi alla sinistra e al sindaco quando devono segnalare problemi legati alla carenza di sicurezza. Sembra il gioco dello scaricabarile.

A Dergano, intanto, i residenti presenti elogiano il restyling di piazza Dergano ma denunciano lo «spaccio di droga ai giardini Cesare Pagani» e la «situazione indegna del Parco Savarino». Una signora sbotta: «I vigili di quartiere devono essere più presenti sul territorio. Al Comando di zona ce ne sono 30, ma non li vediamo mai, devono uscire di più in strada». Sala replica che «i vigili di quartiere non andranno più in giro solo a piedi. Con la vicesindaco Scavuzzo stiamo studiando rimettere in macchina gli agenti, in modo tale che riescano a spostarsi più velocemente per i quartieri».