
di Barbara Calderola
La colonnina di mercurio impazzita e la tentazione del tuffo proibito, un mix che può trasformarsi in tragedia nell’estate più calda dal 2003: rive dell’Adda blindate, i carabinieri di Pioltello presidiano l’intera stecca fluviale, da Trezzo a Cassano, sotto controllo le spiagge a due passi da casa, quelle della gita domenicale low-cost. L’area è da bollino nero: tutto esaurito da giorni, rischi moltiplicati dai grandi numeri e dalle temperature. La prima vittima, una settimana fa, fra la vicina sponda di Medolago, nella Bergamasca, e quella confinante di Cornate: non ce l’ha fatta il 36enne di Brugherio, Saliou Dieng, padre di due figli piccoli, l’ultimo nato solo sette mesi fa, annegato sotto gli occhi della moglie e degli amici con cui aveva deciso di concedersi qualche ora di tregua dall’afa insopportabile.
Torna puntuale l’appello dei Comuni contro la nuotata abusiva: "Rinunciate, può essere fatale". Il rischio è che le acque all’apparenza placide del fiume si trasformino in una trappola mortale. La lunga scia di sangue che si registra ogni estate è il precedente più temuto. Una ventina i morti negli ultimi anni, quasi tutti extracomunitari, lungo l’intero alveo fra hinterland e Brianza. "Nonostante il divieto assoluto di balneazione e i cartelli multilingue sparsi sulle sponde, il pericolo è concreto - dice il vicesindaco di Trezzo Danilo Villa -. Non possiamo affidarci solo alle pattuglie, serve senso di responsabilità e più controllo sui ragazzi portati, purtroppo, alla trasgressione. Il concetto è lo stesso delle stragi del sabato sera". Da anni il Comune combatte contro "bravate" che rischiano di finire in lutto. Il trampolino di roccia sul Naviglio a Concesa è il nostro cruccio. I tuffi in quel punto sono all’ordine del giorno". Un gioco con la morte che "mette i brividi" al vicesindaco. Chi vive qui per tradizione famigliare conosce a memoria le insidie dell’Adda, "chi viene da fuori, no".
"Per questo - spiega Villa - chiedo a tutti prudenza: correnti e temperature fredde non lasciano scampo". "Una congestione, un malore sono sempre in agguato. Abbiamo visto troppi drammi in questi anni. Vite spezzate in un giorno di festa. Leggerezze che sono costate care, frutto della convinzione che “tanto a me non può succedere”. Ma non è così". A farne le spese sono quasi sempre stranieri alla ricerca di un po’ di relax dopo una settimana di duro lavoro.