STEFANO DATI
Cronaca

Siccità, i pesci non muoiono ma “si nascondono“

Lenze costrette ad abbandonare le postazioni su fiume e canale per cercare prede nei laghetti

di Stefano Dati

Fiume Adda e canale Muzza isole felici per i pesci, nonostante il periodo di sicità per la mancanza di apporto dahli affluenti e di acqua piovana. Sono sempre di più i mesi con cui si devono fare i conti con la pioggia che latita, cala il livello dell’acqua nei fiumi ma nell’Adda non preoccupa la sorte dei pesci che sono tuttavia al sicuro, almeno perr il momento. La siccità del fiume che attraversa i Comuni della Martesana al momento non è ancora a livelli allarmanti per la sopravvivenza dei pesci.

Sono i pescatori, invece, a cambiare abitudini, a causa di questioni tecniche legate alla pesca e dovuti all’abbassamento del livello dell’acqua; molti di loro, infatti, emigrano in altri luoghi per praticare la loro passione. "Al momento qui nell’area della Martesana per fortuna non si deve affrontare una moria di pesci nell’Adda – spiega Paolo Levati presidente dei pescatori dell’associazione Il Capitone –. Il livello dell’acqua è basso ma sufficiente per garantire la sopravvivenza dei pesci nascosti nei tanti angoli irraggiungibili del fiume. Con un livello dell’acqua così basso, diventa però un problema pescare e i pescatori sono quindi costretti a recarsi ai laghetti organizzati per la pesca".

Nessuna moria di pesci, dunque, ma i pescatori storica memoria del fiume “non sanno più che pesci prendere” in acque così basse, e sono quindi costretti ad abbandonare le loro postazioni lungo il fiume a causa della latitanza dei pesci. Per una situazione così critica, si deve tornare indietro con la memoria di almeno 70 anni. Una crisi idrica che sul territorio cassanese ha fatto anche riemergere dal letto del fiume reperti come lo storico manufatto del 1863 o altri meno nobili come una cassaforte rubata nella zona di Varese e tanti rifiuti di ogni genere.