
Presidente del Centro Studi Grande Milano e del Centro Studi Anticontraffazione, l’avvocato penalista Daniela Mainini ha un legame indissolubile con la città, tanto da avere ricevuto l’Ambrogino d’oro 2021 per il suo impegno nel progetto Amare Milano, progetto assegnatole dall’ex sindaco Carlo Tognoli. Da anni in prima linea contro la contraffazione, Mainini fa il punto sull’assegnazione della terza sede del Tribunale unificato dei brevetti al capoluogo lombardo. La fine dell’anno è alle porte e Milano sembra essere l’erede di Londra per l’assegnazione del Tub, ma il sindaco ha espresso la sua preoccupazione. "Il sindaco Beppe Sala ha perfettamente ragione ad essere preoccupato, vista l’importanza che l’assegnazione ha per la città. Oggi occorre fare attenzione affinché la spartizione del Tribunale tra Parigi e Monaco di Baviera non diventi definitiva. L’Italia è entrata nel sistema del Tub molto in ritardo, quando la sede centrale era già assegnata a Parigi, quella per la meccanica a Monaco e quella per la farmaceutica e le biotecnologie a Londra. Questi Paesi erano quelli con il maggiore numero di brevetti rilasciati. Dopo la Brexit, il Paese che nel 2012 aveva più brevetti rilasciati era l’Italia".
Cosa manca a Milano per essere designata come terza sede del Tub?
"Oggi manca la ratifica dell’Austria, che arriverà alla fine dell’anno. Dopo la ratifica, bisognerà aspettare l’entrata in vigore del Protocollo di applicazione provvisorio, previsto dall’accordo istitutivo del Tub. In quel momento dovremo essere pronti politicamente. Almeno i tre quarti dei Paesi presenti nell’accordo, che ancora menziona Londra come terza sede del Tub, devono concordare su Milano come “erede“ della capitale britannica. È bene mettere in atto una politica molto forte e un’importante azione diplomatica. La persona più autorevole da questo punto di vista in Italia, e in Europa, è Mario Draghi".
Perché la terza sede del Tub dovrebbe essere assegnata a Milano? Cosa succederebbe se questo non accadesse?
"Il 52% dei farmaci in Europa è prodotto in Italia e a Milano si fa fronte alla maggioranza delle richieste di brevetti di tutta Italia (il 21%, il 34% la Lombardia). Milano è anche un grandissimo polo di innovazione e ricerca. Come era successo per l’assegnazione della sede dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), poi assegnata ad Amsterdam, anche in questo frangente è stato impiegato un lavoro di squadra importantissimo. Questo anche grazie al profilo mantenuto da Milano con il tavolo tecnico Tub coordinato dalla dottoressa Marina Tavassi e dal Comune di Milano. Assegnare una delle tre sedi del Tub a Milano è fondamentale per il rilancio dell’economia: la Corte porterebbe al territorio un enorme aiuto economico. A livello di internazionalizzazione, invece, ci sarebbero giudici provenienti da tutta Europa, tra cui 50 con competenze tecniche, e tutto il personale indicativo. Fare di Milano una sede dei brevetti farmaceutici, che ci hanno permesso di salvare la pelle, è importantissimo: è la prima lezione che dovremmo aver appreso dalla pandemia".
Chiara Zennaro