Sgomberato il ghetto di via Bolla con 91 case occupate su 156 Via irriducibili e invasori “freschi“

Blitz delle forze dell’ordine per liberare il palazzone Aler “buco nero“ della città. Ora via al restyling. Trentasette famiglie avevano già avuto una sistemazione alternativa. Saccone: "Lavoro di squadra"

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di Francesca Grillo

e Marianna Vazzana

MILANO

Da un balcone vola un materasso. "Usciamo, usciamo". Si svuotano le case Aler di via Bolla tra i civici 38 e 42. Il “buco nero“ di Milano. Il “campo rom verticale“ come viene chiamato il palazzone Aler del quartiere Gallaratese che per oltre 10 anni è rimasto ostaggio di occupazioni abusive, degrado e criminalità. Teatro di incendi e maxi risse. Dove gli inquilini regolari si sono ritrovati a essere la minoranza. Tanto che a qualcuno è bastato trasferirsi nella stecca sull’altro lato del cortile per dire "sono rinato. Qui c’è un portone con ancora il vetro e persino i citofoni funzionanti". Ieri mattina lo sgombero atteso da tempo, con forze dell’ordine e vigili del fuoco. Allontanati gli ultimi abusivi, gli “irriducibili“, ma anche invasori “freschi“. Così si chiude il percorso di ripristino della legalità e messa in sicurezza del complesso con la regia della Prefettura e un lavoro di squadra. Aler ha provveduto al censimento dei nuclei, la Guardia di Finanza agli accertamenti di natura reddituale e patrimoniale e i Servizi sociali del Comune hanno individuato i casi di fragilità. Dei 156 alloggi, 91 risultavano abusivamente occupati dopo il censimento Aler di aprile: quasi due appartamenti su tre, molti da famiglie nomadi. Emersi 55 casi “in stato di necessità“, che si sono poi ridotti a seguito di misure giudiziarie e abbandoni spontanei. Una soluzione abitativa è stata garantita a 37 famiglie, per un totale di 141 persone, di cui 66 minori, già nei giorni scorsi trasferitesi nei Sat, Servizi abitativi transitori, messi a disposizione da Aler e MM (23 nuclei con Aler, per un totale di 107 persone, di cui 56 minori e 51 adulti, e 14 con MM: 34 in totale, di cui 10 minori e 24 adulti). Sono al vaglio dei Servizi sociali situazioni emerse solo al momento dello sgombero. Sì, perché durante il blitz, i poliziotti hanno trovato negli 8 piani alloggi invasi di recente, alcuni da una manciata di giorni. In poco tempo il cortile si è riempito di famiglie e persone singole. Di scatoloni e masserizie, tra immondizia e pioggia. Tra gli sgomberati c’è chi racconta di vivere da tempo in via Bolla: "Io sono invalido, abito qui da 8 anni con il mio cane Jack. Non so dove dormire stanotte", dice Francesco Paolo Compagnoni. Unione Inquilini, l’associazione Kethane e altre realtà chiedono di "verificare la situazione di tutte le famiglie".

"È stato un percorso durato mesi – commenta il prefetto di Milano Renato Saccone –. Voglio ringraziare Regione e Comune e in particolare gli assessori regionali Mattinzoli e Rizzi, e comunali Granelli, Maran e Bertolè per aver fatto prevalere, al Tavolo del Prefetto, lo spirito di squadra". "Avanti, con forza e azioni concrete, per il ripristino e l’affermazione della legalità", sottolinea il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. "Ma – interviene Carmela Rozza, consigliera regionale Pd – siamo solo all`inizio: Aler deve indire il bando dell’appalto per la riqualificazione, altrimenti via Bolla rischia di rimanere chissà per quanto tempo una sorta di ghetto". L’assessore comunale alla Sicurezza Marco Granelli evidenzia che "per bloccare l’illegalità e superare il degrado serve un intenso lavoro, prima e dopo". Attacchi dall’hinterland: il sindaco di Cesano Boscone e consigliere di Città metropolitana Simone Negri chiede chiarezza sui ricollocamenti. "Molti cittadini mi chiedono spiegazioni su alloggi assegnati nel quartiere Tessera. In Comune siamo all’oscuro di tutto. Esigiamo sapere". Intanto, in via Bolla si pensa al futuro. È già spuntato il primo tratto del “muro bianco“ con new-jersey, per isolare l’area di cantiere. Il progetto di riqualificazione prevede di preservare solo le mura esterne di via Bolla 38-42: il palazzo sarà sventrato e gli spazi interni ridisegnati, aumentando la metratura degli alloggi e aggiungendo uno o due piani. L’investimento è stimato in 26,2 milioni di euro.

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