Sesto, chiude la terapia intensiva. Comitati sul piede di guerra: "L'ospedale perde pezzi"

Uno degli anestesisti dirottato al Polo fieristico milanese. La "Rete salute": "Così si rende inutile il pronto soccorso"

L'ingresso dell'ospedale di Sesto San Giovanni

L'ingresso dell'ospedale di Sesto San Giovanni

Sesto San Giovanni (Milano) - Torna a chiudere la terapia intensiva dell’ospedale di Sesto San Giovanni. I quattro letti del reparto ad alta tecnologia rimarranno fermi fino a data da destinarsi per consentire lo spostamento di uno degli anestesisti rianimatori nel centro d’emergenza allestito nel Polo fieristico milanese. Una chiusura che non ferma le attività ordinarie di chirurgia né quelle del Pronto soccorso, come sottolineano dall’azienda ospedaliera. 

Tanto è bastato per far riesplodere le polemiche sull’ospedale cittadino che periodicamente finisce sotto accusa da parte della Rete salute sanità pubblica, il gruppo che da anni si batte per il rafforzamento della sanità pubblica territoriale. L’allarme è subito rimbalzato nella città scatenando la reazione di molti cittadini che sono già in lista d’attesa per interventi. Tanto più che l’ospedale di Sesto è un importante centro neonatale, con circa mille nascite ogni anno. 

"A Sesto si perde un’attività fondamentale per il buon funzionamento di un ospedale e si rende inutile il Pronto soccorso. Il nostro ospedale, nel silenzio, continua a perdere pezzi importanti", scrive il comitato. Una accusa che è stata prontamente smentita da Asst Nord Milano. "Il trasferimento temporaneo di un anestesista rianimatore non determina alcun ridimensionamento delle attività – spiegano dall’azienda ospedaliera –. Si è deciso di chiudere i quattro letti, ma tutti i rianimatori sono al loro posto, pronti ad assistere sia le attività delle sale operatorie che delle sale parto. L’unica differenza è che in caso di una emergenza in arrivo dall’esterno, sarà indirizzata al vicino ospedale Bassini che è parte della stessa Asst e che dispone di 6 posti letto di rianimazione, tutti operativi". 

In un momento storico in cui la continuità della sanità è messa a rischio dai picchi della pandemia e dalla riduzione dei servizi dovuta all’apertura di reparti Covid, Asst Nord Milano ha voluto rassicurare gli utenti dell’ospedale sestese: "Dire che l’ospedale Città di Sesto San Giovanni riduce i suoi servizi è un falso – affermano –. Tutto il personale dei due ospedali sta lavorando con grande dedizione per garantire la tenuta dei servizi". 

Martedì riprenderà l’attività il centro prelievi di via Karl Marx, chiuso prima delle festività natalizie e mai riaperto nei giorni del picco dell’emergenza Covid. Cresce ancora l’emergenza medici di famiglia che attanaglia tutto il Nord Milano, dove sono decine quelli che si sono congedati negli ultimi mesi, mai sostituiti. Per altro, il sistema è incapace di dare informazioni e orientamento ai cittadini che rimangono senza medico di base in un momento così delicato.  

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