
Carabinieri
Milano, 25 gennaio 2017 - I carabinieri di Milano hanno scoperto un giro di prostituzione minorile. I militari hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare (2 in carcere e 7 ai domiciliari, ma uno di questi è finito comunque in carcere perché durante le perquisizioni gli è stata trovata della droga) nei confronti di italiani tra i 30 e i 60 anni residenti tra Milano e Pavia. Tra gli arrestati e i quattro indagati ci sono incensurati e insospettabili ma anche recidivi. Padri di famiglia, imprenditori, operai, liberi professionisti e commercianti. I militari della sezione indagini telematiche del nucleo investigativo del comando provinciale di Milano hanno ricostruito la rete di rapporti a pagamento che era alimentata da annunci su Internet caricati dagli stessi minorenni. La prestazione era concordata su siti di incontri ('PlanetRomeo' uno di questi), dove avvenivano gli adescamenti tra persone omosessuali e i clienti erano consapevoli dell'età dei ragazzi. Stando agli atti dell'inchiesta con al centro il reato di prostituzione minorile a carico dei clienti (la pena prevista va da 1 a 6 anni di carcere), i ragazzini si mettevano in contatto con gli adulti anche tramite un 'passaparola'.
Le indagini, coordinate dal pm Andrea Fraioli della procura di Milano, sono iniziate circa un anno fa dopo un controllo dei carabinieri della stazione di Lainate a un uomo sorpreso in auto con un 12enne. È così apparso un mondo sommerso con sfruttatori (i quattro indagati) che gestivano l'attività di minorenni (per lo più di 16 e 17 anni) che si comportavano da professionisti del settore e si prestavano "per elevare le proprie condizioni economiche e di vita, altre volte solo per gioco, tanto per testare il proprio 'appeal' sugli adulti", come hanno spiegato gli investigatori.
I quattro ragazzini coinvolti nel giro avevano tra i 12 e i 17 anni all'epoca dei fatti contestati, tra loro due sudamericani e un italiano (un altro non figura nelle imputazioni della misura cautelare). Alcuni di loro ora sono maggiorenni. «Versavano in una situazione di disagio sociale, economico ed esistenziale» e «per poche decine di euro», tra i 50 e i 100 euro a prestazione ma anche in cambio di occhiali, vestiti di marca o smartphone, «accettavano di prostituirsi con uomini di età matura». Lo spiega il gip di Milano Livio Cristofano nell'ordinanza di custodia cautelare eseguita dai carabinieri nell'ambito dell'inchiesta del pm Andrea Fraioli.