LAURA LANA
Cronaca

Paderno, protesta in vista: "Salviamo la scuola Croci: no all’accorpamento"

Famiglie in piazza martedì contro l’ipotesi di passare da quattro a tre istituti "Rischiamo un maxi polo da 1.743 alunni: Calderara mantenga la sua identità".

L'istituto Croci a Calderara

L'istituto Croci a Calderara

"No al dimensionamento scolastico: salviamo l’istituto Croci". Insegnanti, famiglie e rappresentanti sindacali scenderanno in piazza martedì contro l’ipotesi di accorpamento e la nascita "di un mega istituto comprensivo, da 1.743 alunni" per l’anno scolastico 2026/27. La normativa regionale prevede che al di sotto dei 600 alunni si perda l’autonomia scolastica e quindi il dirigente e il Dsga, il direttore dei servizi generali e amministrativi. Salvo deroghe. Sul tavolo c’è la proposta dell’amministrazione comunale padernese di passare da quattro a tre istituti comprensivi, accorpando l’istituto Croci di Calderara con la scuola de Marchi di via Ugo la Malfa.

"Per la conformazione stessa del territorio non ha senso e ciascun istituto ha la sua identità – sottolinea Massimiliano Sambruna, segretario generale Cisl Scuola Milano –: speriamo che prevalga il buon senso tra le parti e ci si renda conto dell’inutilità di questa azione. Anche perché potrebbero aprirsi presto nuovi scenari e indicazioni dal ministero sul tema del dimensionamento". "Per Paderno Dugnano, che è un comune ampiamente esteso e costituito da ben sette frazioni peraltro mal collegate, è necessario evitare la marginalità sociale dei quartieri. Soprattutto per il quartiere di Calderara, già periferico, dove oggi è insita la direzione didattica dell’Istituto Croci, con la proposta dell’amministrazione comunale si eliminerebbe un presidio dello Stato, quell’istituzione scolastica che identifica quella parte del territorio padernese e in cui si identificano i cittadini di Calderara", sottolinea il presidente del consiglio di istituto Angelo Danilo Erario. Che aggiunge: "L’istituzione scolastica deve essere diffusa, non trattenuta e soppressa, poiché è la prima fonte di contatto con il territorio nonché punto di riferimento della formazione delle future generazioni. Non si deve incentivare la dispersione di quella parte della popolazione padernese che già percepisce la minore considerazione del quartiere". Calderara non vuol perdere l’autonomia e neppure la sua preside: "È importante non sminuire le figure che in questi ultimi anni stanno contribuendo, con sacrificio e perseverante dedizione, alla crescita e alla formazione delle nostre future generazioni. Non vogliamo perdere punti di riferimento", sottolineano dalla Croci. Di qui la proposta di un passo indietro o quantomeno "di rivisitare l’assetto scolastico del territorio di Paderno Dugnano per "equiparare" le forze degli attuali quattro istituti comprensivi, garantendo pari dignità: cambiando la distribuzione dei plessi, bilanceremmo il carico di lavoro e si offrirebbe un servizio migliore salvando tutti e quattro gli istituti".