
La protesta, a Linate, riguarda lavoratori dietro le quinte del business dei jet privati nello scalo, che si occupano dell’handling...
La protesta, a Linate, riguarda lavoratori dietro le quinte del business dei jet privati nello scalo, che si occupano dell’handling e di altri servizi. Chiedono risposte sul fronte della sicurezza e degli stipendi, distribuendo quella ricchezza generata "dagli evidenti incrementi di volato e di conseguenza di margini operativi per le diverse aziende presenti sul sito". L’altroieri, nell’ambito dello sciopero di 24 ore dei lavoratori Sea Prime proclamato dall’Usb, aperto anche ai dipendenti delle società esterne, i lavoratori si sono radunati in quel piazzale che "pur interessato da opere di espansione appare inadeguato al numero di aeromobili coinvolti quotidianamente". Una protesta che ha raccolto anche l’appoggio del consigliere comunale del Pd Alessandro Giungi. "La sicurezza dei lavoratori va garantita – spiega – così come la contrattazione di secondo livello. Le retribuzioni, inoltre, devono essere in linea con quelle dei dipendenti diretti Sea". A.G.