Milano, importava 3 tonnellate di droga l'anno: sequestrati 16 milioni a narcotrafficante

L'uomo, vicino ad ambienti ultrà del Milan, dichiarava un reddito lordo di 13mila euro l'anno

Il tesoro dei narcotrafficanti nascosto in un intercapedine del muro

Il tesoro dei narcotrafficanti nascosto in un intercapedine del muro

Milano, 24 luglio 2020 - Più di 15 milioni di euro, suddivisi in banconote di piccolo taglio, e un fabbricato commerciale in provincia di Bari: è questo il patrimonio sequestrato a carico di  Francesco Massimiliano Cauchi, 47 anni, ritenuto dagli investigatori esponente del narcotraffico milanese. Il sequestro antimafia ha tratto spunto dall'operazione 'Flashback' del 6 giugno scorso, che ha riguardato un'associazione dedita al traffico di grandi quantitativi di hascisc dal Marocco, riversati sul mercato della droga dell'hinterland milanese. Nell'ambito dell'operazione, a carico di Cauchi sono stati rinvenuti quasi 16 milioni di euro in contanti, nascosti in un'intercapedine muraria nell'abitazione di suo padre.

Aveva legami con ambienti ultras Massimiliano Cauchi, narcotrafficante attivo a Milano, dichiarava un reddito annuo di 13mila euro al lordo delle imposte ma in anni di smercio di sostanze stupefacenti aveva accumulato un ingente patrimonio. Oltre alla somma di 15,7 milioni di euro nascosta in una ntercapedine a casa dei suoi genitori e chiusa in 28 scatoloni e trovata dalla polizia lo scorso 6 giugno, all'uomo è stato sequestrato anche un capannone vicino a Bisceglie dal valore di 300mila euro. "Il soggetto è un narcotrafficante attivo a Milano con legami con le consorterie criminali calabresi e con il mondo della tifoseria organizzata degli ultras del Milan - ha spiegato Alessandra Simone, dirigente divisione anticrimine Questura di Milano -. Ha gestito e acquisito fin dal 1993 un patrimonio, con lo smercio e traffico di sostanza stupefacente che avveniva con imbarcazioni di lusso dal Marocco e da altri Paesi fuori dall'Europa".

Dal 2007 al 2018 Massimiliano Cauchi ha importato in Italia circa 3 tonnellate di hascisc all'anno provenienti dal Marocco per un valore di 2,5 milioni di euro. La droga arrivava a bordo di imbarcazioni di lusso con skipper conniventi e poi veniva stoccata in box in affitto, nascosta in pareti di finto cartongesso. "Abbiamo dimostrato che la somma sequestrata derivava dai proventi di serie di attività illecite che ha commesso dal 1993 in poi accumulando una somma enorme", ha concluso Alessandra Simone. Cauchi, secondo quanto ricostruito da un collaboratore di giustizia, nella sua attività criminale avrebbe anche fornito le armi per la rapina di via Imbonati a Milano dove venne ucciso un agente scelto. 

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