Lo sequestrano e rinchiudono in cascina per un debito di droga: lui riesce a scappare

I sequestratori lo hanno legato con fascette ma il "prigioniero" è riuscito a liberarsi. Due fermati

Carabinieri nella cascina del sequestro

Carabinieri nella cascina del sequestro

Pantigliate (Milano), 10 agosto - Lo hanno tenuto sotto sequestro per tre giorni per un ammanco di 25mila euro in una partita di cocaina. Poi è riuscito a fuggire la scorsa notte ed è stato intercettato dai carabinieri della compagnia di Pioltello al quale ha raccontato tutto. I militari nel giro di poche ore hanno trovato il covo dove era stata segregata la vittima, un giovane marocchino di 23 anni, arrestato due dei sequestratori, spediti a San Vittore e ora sono sulle tracce di altri tre complici. Sia la vittima, irregolare sul territorio nazionale che i suoi carcerieri sono tutti pregiudicati con precedenti per spaccio. I due arrestati sono un romeno di 35 anni ed un italiano di 31 anni ritenuti responsabili di sequestro di persona a scopo di estorsione. Due personaggi ritenti molto pericolosi.

La cronaca.

La scorsa notte alcuni automobilisti hanno allertato il 112 per la presenza di un giovane uomo che girovagava in stato confusionale per strada. Sul posto sono intervenuti i militari che hanno rintracciato il 23enne che ai polsi e alle caviglie aveva evidenti segni di legature. Il marocchino ha poi riferito raccontato ai carabinieri che, a seguito di un ammanco di circa sei etti di cocaina, per un valore di 25mila euro, due suoi connazionali e tre italiani con i quali gestiva lo spaccio nelle campagne di Pantigliate, lo avevano sequestrato e tenuto rinchiuso per tre giorni all’interno di un capannone di una cascina con mani e piedi legati da fascette per elettricisti. Durante questo periodo era stato percosso e minacciato con un fucile ed una roncola dai due fermati che pretendevano la restituzione del denaro. Per le ferite riportate l’uomo è stato poi accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Policlinico di Milano dove è stato medicato e dimesso con una prognosi di 7 giorni.

Il blitz

I carabinieri di Pioltello assieme ai colleghi della compagnia di San Donato Milanese hanno individuato la cascina dove l’uomo era stato segregato, Cascina Molino di Sopra, all’interno della quale è stata eseguita una perquisizione nel corso del quale sono stati rinvenuti e sequestrati un fucile calibro 22 con matricola ma non censito, una roncola ed una modica quantità di sostanza stupefacente, bilancino di precisione e denaro proveniente dall’attività di spaccio (875 euro). Durante il sopralluogo è stato inoltre individuato il luogo dove il marocchino era stato segregato, un container all’interno del quale erano presenti evidenti tracce ematiche e fascette da elettricista.

 

 

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