Alberto
Mazzuca
Lo spread supera quota 250 con le società di rating che si dicono preoccupate per il nostro futuro, l’euro è ai minimi contro il dollaro e anche la sterlina inglese ha subito un crollo verticale nei confronti della moneta statunitense, la Commissione europea ha già approvato un tetto al gas in Portogallo e Spagna, il sabotaggio del gasdotto Nord Stream (1 e 2) peggiora il quadro globale con una Russia che parla con grande facilità (e stupidità) di ricorso alla guerra nucleare, noi in Italia sembriamo avere invece il tempo per discutere a Milano del futuro dello stadio di San Siro e per rispolverare in Sicilia il ponte sullo Stretto di Messina. Signori, l’allarme rosso sta già suonando da alcune settimane ponendo l’emergenza energetica al primo posto tra i problemi che il Governo Meloni dovrà affrontare. Già, perché alla vigilia della stagione invernale molte piccole imprese hanno dovuto chiudere per i costi insostenibili e gli impatti sulle famiglie sono stati pesanti. Quindi le soluzioni sono obbligate: occorre pensare a un piano di razionamenti che dia ossigeno alle imprese produttive, privilegi i posti di lavoro, aiuti le famiglie che non riescono a pagare. Tanto più che i risparmi (di chi ce li ha, ovviamente) si stanno dissolvendo con questa inflazione. Ci vuole quindi una risposta immediata agendo sui prezzi e ponendo le basi per aumentare la disponibilità di gas. Il ritorno al nucleare? Ci vorranno almeno una quindicina d’anni. Ricorrere a nuove tasse? Porterebbe al collasso dell’intero sistema industriale. Tagliare allora le tasse? E con che cosa pagherebbe poi il Governo ospedali, stipendi, strade? Aumentare il debito pubblico già altissimo? Sarebbe devastante. Si calcola che ci vogliano circa cento miliardi di euro per riportare i costi energetici a quelli del 2021, più o meno mille euro a persona, vecchi e piccini compresi. Che faranno allora la Meloni & company? Se non riconosceranno che stiamo diventando un’economia di guerra, imponendo quindi sacrifici, dispenseranno solo qualche sogno. Il tunnel con l’uscita si sta allontanando.
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