ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

La preside è in Francia da 9 anni, Sos dei genitori: non ne possiamo più

Piazza Sicilia, l’istituto è senza guida perché la titolare è all’estero

L'incontro con il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli

Milano, 12 giugno 2017 - Una scuola senza preside è come una nave senza nocchiere. E all’istituto comprensivo di piazza Sicilia il dirigente «fisso» manca da due anni. Da quando cioè, nel 2015, la storica preside Angelina Di Guglielmo se ne è andata in pensione. Al suo posto sarebbe dovuta arrivare la prima in graduatoria: Chiara Bonetti. Ma nessuno, fra i 112 insegnanti e 1.300 studenti che frequentano la primaria «Novaro Ferrucci» e la secondaria di primo grado «Claudio Monteverdi» dell’istituto, l’ha mai vista. Bonetti vive in Francia da nove anni, nella storica città di Metz, dove dirige una scuola italiana. A tornarsene tra lo stress della grande metropoli non ci pensa neppure. Già il 31 agosto 2016 la preside «fantasma» sarebbe dovuta rientrare perché la missione all’estero può durare al massimo 9 anni.

Ma grazie all’assegnazione di un dottorato di ricerca, Bonetti ha potuto assentarsi anche quest’anno, mantenendo legalmente la titolarità del ruolo. La preside assegnata «si sarebbe avvalsa della possibilità di dedicarsi alla propria formazione all’estero per tre anni permettendole di non svolgere le proprie funzioni come dirigente, bensì di “bloccare” l’assegnazione della cattedra ad altro dirigente fisso, pur mantenendo stipendio ed indennità conseguenti» scrivono i genitori del comitato “Un preside per piazza Sicilia” in una lettera che hanno consegnato a Milano, l’altro ieri, al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, ospite di Radio Popolare. Il comitato ha raccolto anche 1.200 firme di protesta. Nelle due scuole vicino a piazza Piemonte – l’elementare è una delle più grandi di Milano – a «comandare» da due anni è un reggente, cioè un dirigente scolastico di un altro istituto che fa da supplente precario: cambia ogni anno. Una situazione analoga si era registrata qualche anno fa alla primaria Calasanzio di via Paravia, sempre a causa della Bonetti. Sabina Uberti Bona, madre di un alunno 12 della media Monteverdi e membro del consiglio di istituto, racconta: «L’istituto della reggenza compromette la possibilità di sviluppare una visione di lungo termine nella formazione dei nostri figli. Così l’anno scorso alle medie è comparso il rappresentante di classe fra i ragazzi. Quest’anno è arrivato un altro reggente e questa figura è stata abolita, con disorientamento fra gli studenti». La prospettiva è che per i prossimi due anni ci possa ancora essere un reggente. «Chiediamo un preside “a tempo indeterminato” – accusano i genitori –. Saremmo felicissimi se fosse Bonetti. Però pretendiamo che sia sempre presente, che si assuma delle responsabilità. Se un alunno ha un contrasto con un docente o la classe, deve esserci sempre una figura “super partes” a cui rivolgersi per chiedere un confronto».