"Scuola e formazione per integrarsi meglio"

Al via il corso di italiano che consentirà a 24 donne e un uomo di costruirsi un futuro anche professionale

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di Barbara Calderola

La grande manifestazione delle scuole per la pace, a marzo. Gli aiuti, lo sportello unico, la gara di solidarietà e adesso il corso di italiano per donne ucraine con il Cpia, il Centro di formazione per gli adulti. "Lingua e lavoro sono le chiavi per una vera integrazione", spiega la sindaca Ivonne Cosciotti. Un’autorità in materia, visti i numeri di Pioltello, dove il 25% della popolazione è straniero. Allenata all’accoglienza, ancora una vota la comunità ha dimostrato sul campo la volontà di garantire diritti a chi scappa dalla guerra e dalla miseria. E mentre i ragazzi oggi affrontano la maturità, ieri 24 donne e un uomo in fuga dalle bombe russe hanno sentito suonare la prima campanella della loro vita per le lezioni di lingua, "indispensabile per costruirsi una nuova normalità". Organizzato in tempo record, "grazie alla prontezza del Centro", sottolinea Cosciotti, lo studio è una full-immersion di 100 ore con l’aiuto di una mediatrice culturale, che andrà avanti senza sosta sui banchi di via Bizet fino al 27 luglio. Ad aspettare gli studenti, l’amministrazione e i vertici scolastici. Le porte sono aperte anche a persone di altre nazionalità grazie ai finanziamenti regionali del bando Fami. "Un lavoro di squadra possibile grazie alla disponibilità dei docenti, che operano negli spazi che il Comune ci ha messo a disposizione con lungimiranza consentendoci di garantire una importante continuità di insegnamento", sottolinea Lucia Pacini, preside del Cpia. "Queste donne avranno la possibilità di imparare l’italiano con insegnanti qualificati in una “classe” che consentirà anche di creare nuove relazioni umane e sociali", aggiunge l’assessora alla scuola Jessica D’Adamo. "Per queste persone, costrette a lasciare la propria casa e i propri affetti, sono due le cose che possiamo fare concretamente per aiutarle a inserirsi – sottolinea Mirko Dichi, assessore ai servizi sociali –: la prima è il sostegno nel costruirsi una professione e quindi l’autonomia, la seconda è lo strumento indispensabile per centrare l’obiettivo: comunicare. E questa iniziativa fornirà a tutti le competenze per muoversi al meglio nella nostra realtà, con l’augurio di poter tornare presto a casa, se questa sarà la loro scelta".

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