Scontro tra il virologo Burioni e le Iene: sequestrati pure i siti con la puntata

Per il medico "attraverso la trasmissione è stato veicolato un falso messaggio"

Roberto Burioni

Roberto Burioni

Continua lo scontro a distanza tra Roberto Burioni e la trasmissione "Le Iene". Il giudice di Mi lano ha disposto il sequestro anche del sito internet "www.iene.mediaset.it limitatamente alle pagine in cui sono presenti i servizi televisivi andati in onda il 9 e il 23 giugno 2020 riguardanti il virologo professor Renato Burioni.

Le Iene annunciano di aver oscurato i servizi dal loro sito, pur parlando di provvedimento "invasivo" e di "sanzione censoria" da parte del giudice, ma rilanciano le domande al virologo sulle sue consulenze. I servizi in questione, scrive Burioni sul suo profilo Facebook, erano "tanto false quanto diffamatori nei miei confronti.

Mi accusavano - mentendo - del comportamento più grave per un medico e per uno scienziato: farsi guidare dal proprio interesse e non dal bene pubblico e dei pazienti nelle proprie dichiarazioni. Per motivi a me incomprensibili, hanno tentato di demolire la mia immagine pubblica facendomi passare per un disonesto volto a perseguire solo il suo personale profitto con affermazioni tanto false quanto diffamanti nei miei confronti". La trasmissione Le Iene diffamava il virologo Roberto Burioni a proposito di un suo presunto interesse personale nella produzione di anticorpi monoclonali per la cura del Coronavirus. "Dalla querela e dagli atti allegati emerge, contrariamente a quanto sostenuto nel programma Le Iene, che Burioni non ha aspettative di guadagno, attuali o potenziali, dirette o indirette, collegate all’utilizzo di anticorpi monoclonali per contrastare il Covid 19".

Il virologo aveva infatti subito replicato alla trasmissione che, in un servizio, sosteneva che Burioni aveva parlato dell’importanza della terapia monoclonale unicamente perché ne aveva un vantaggio personale dopo aver registrato brevetti che lo legavano con rapporti poco chiari alla società Pomona Ricerca. Non avendo ricevuto risposta, Burioni aveva querelato la testata allegando una serie di atti a suo discolpa. Ora il giudice, contrariamente da quanto sostenuto dal programma, ha appurato che il virologo non ha aspettative di guadagno, reali o potenziali, collegate a questo tipo di terapia. "Per il resto, la giustizia farà il suo corso" ha commentato Burioni.

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