Scontri prima di Inter-Napoli, la guerriglia pianificata a casa di Dede

Arrestati il capo dei Viking e un tifoso del Varese. La vedova: "Da noi il giorno prima degli scontri"

Gli scontri tra i tifosi di Inter-Napoli (Newpress)

Gli scontri tra i tifosi di Inter-Napoli (Newpress)

Milano, 18 gennaio 2019 - Ci sono altri due arresti nell’inchiesta che sta cercando di fare luce sulla morte di Daniele Belardinelli, l’ultrà di 39 anni morto schiacciato da una Volvo, il 26 dicembre, durante gli scontri in occasione della partita Inter-Napoli.

La custodia cautelare è stata disposta per Nino Ciccarelli, 49 anni, nome storico del tifo organizzato interista, già condannato a 12 anni per vari reati, attualmente sottoposto a cinque anni di Daspo. Il suo nome era già emerso nell’ambito dell’indagine sulla guerriglia, era stato indicato dall’ultrà pentito 21enne Luca Da Ros, portato in questura il 31 dicembre, Ciccarelli aveva ammesso di avere preso parte agli incidenti, ma non aveva aggiunto molto altro. L’altro finito in manette è Alessandro Martinoli, ultrà dei Blood Honour, tifoseria del Varese gemellata con quella interista, amico di Belardinelli. Ciccarelli, fondatore della tifoseria dei «Viking» nel 1984, venne coinvolto anche negli scontri ad Ascoli nei quali morì nel 1988 il tifoso Nazzareno Filippini, omicidio per il quale venne arrestato ma poi assolto.

«Il giorno di Natale in casa di Belardinelli, che morirà negli scontri di Santo Stefano, ci fu un incontro che è stato certamente propedeutico all’organizzazione dei fatti del giorno seguente». Lo scrive il gip Guido Salvini nell’ordinanza di arresto. La stessa vedova di Belardinelli, sentita tre giorni fa, ha fatto mettere a verbale che «a Natale con il marito e Marco Piovella, già arrestato, c’erano Martinoli e altri ultrà dell’Inter». Martinoli, stando sempre alle dichiarazioni della vedova, aveva dormito a casa loro ed era anche presente al San Carlo quando Dede era stato portato in Pronto soccorso. «Si era avvicinato a mio marito quando stava per essere caricato sulla macchina e portato in ospedale», racconta la vedova ai giudici. Martinoli avrebbe quindi partecipato fin dall’inizio all’organizzazione della guerriglia e poi sarebbe stato presente anche nel momento dell’investimento e in quelli successivi dei soccorsi. «Belardinelli dopo l’investimento - si legge ancora nell’ordinanza - in stato di choc aveva detto a Piovella, davanti a Martinoli: «Rouge aiutami, sono tutto rotto». Il gip Salvini scrive ancora nell’ordinanza che Nino Ciccarelli, il capo dei Viking, ha una particolare pericolosità e può «facilmente» condizionare altri tifosi dato che è conosciuto in tutto l’ambiente ultrà.

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