Capotreno accoltellato con machete, poliziotti sui convogli. I sindacati: "Sciopero bis se non arrivano subito"

"Chiediamo che i capitreno siano scortati in certe fasce orarie, quelle serali e notturne, da personale in grado di garantire la loro sicurezza, siano essi agenti della Polfer, guardie private o addetti della security aziendale. Al momento non abbiamo ricevuto risposte ufficiali" di Giambattista Anastasio

I ferrovieri in protesta

I ferrovieri in protesta

Milano, 18 giugno 2015 - A neanche 24 ore dallo sciopero organizzato con successo dall’Orsa, ecco l’annuncio di una nuova agitazione nel comparto ferroviario. Macchinisti e controllori, i treni del passante ferroviario e quelli regionali, ovvero il personale e i convogli di Trenord da qui a 10 giorni potrebbero fermarsi ancora. Per ora si tratta di un annuncio, anzi di una minaccia firmata, stavolta, da 5 sindacati: i tre confederali (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti) più Faisa e Fast. La genesi della protesta non cambia: come già l’Orsa, anche le già citate sigle sindacali chiedono immediate tutele per il personale di bordo di Trenord dopo l’aggressione a colpi di machete subita giovedì sul passante ferroviario dai capitreno Carlo Di Napoli e Riccardo Magagnin. «La grande richiesta di sicurezza che ci sta giungendo da parte dei lavoratori non ha ricevuto ad oggi alcuna risposta concreta – attaccano i sindacati nella nota congiunta –. Il livello della sicurezza è uguale a quello del giorno del tragico incidente di Villapizzone». 

È Stefano Malorgio, segretario generale della Filt-Cgil a spiegare: «Chiediamo che i capitreno siano scortati in certe fasce orarie, quelle serali e notturne, da personale in grado di garantire la loro sicurezza, siano essi agenti della Polfer, guardie private o addetti della security aziendale. Al momento non abbiamo ricevuto risposte ufficiali. Non solo: essendo evidente che la copertura delle linee da parte del personale della sicurezza non potrà essere totale, chiediamo a Trenord, come da accordo sottoscritto venerdì dai sindacati, di esonerare i capitreno dal controllo dei biglietti dalle 19 in avanti nel caso si trovino sprovvisti di scorta. Le Ferrovie dello Stato – sottolinea Malorgio – hanno già assicurato ai loro capitreno questa facoltà, Trenord non ci sente». Da qui l’apertura delle procedure per lo sciopero. «L’azienda – è la replica – ha agito nelle sedi istituzionali chiedendo a istituzioni e forze dell’ordine il loro supporto». Lo scontro potrebbe ricomporsi oggi, nel caso il vertice tra il prefetto e gli stessi sindacati, prima, e tra i sindacati e l’azienda, poi, dovesse avere buon esito. Da parte sua la prefettura è pronta a inviare agenti delle forze dell’ordine sui convogli, ma il via libero definitivo dal Viminale ancora non c’è. Intanto l’assessore regionale ai Trasporti, Alessandro Sorte ieri, nel corso di un incontro con i rappresentanti dei lavoratori, ha annunciato l’apertura di un tavolo di monitoraggio sulla sicurezza del trasporto ferroviario regionale e si è detto pronto a valutare stanziamenti per consentire a Trenord di assumere vigilantes.

giambattista.anastasio@ilgiorno.net 

 

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