
Uno dei molti paninari milanesi
Lo sciopero di “paninari” e “magliettari”. Domenica pomeriggio, in occasione di Milan-Monza, ultima partita del campionato di Serie A allo stadio di San Siro, i 64 venditori ambulanti di cibo e di prodotti legati ai colori rossoneri e nerazzurri incroceranno le braccia in segno di protesta. Sì, parliamo proprio dei furgoni che vendono panini salsiccia e crauti e delle bancarelle dove si possono acquistare magliette di Diavolo e Biscione a prezzi accessibili.
Il volantino firmato dagli “Ambulanti del Consorzio Coms” che oggi sarà distribuito ai tifosi davanti ai cancelli del Meazza è pronto e spiega che "nonostante il nostro impegno e i nostri significativi investimenti, ci troviamo oggi senza un contratto rinnovato. Dopo anni di trattative, siamo in un limbo: il protocollo d’intesa è scaduto e non c’è chiarezza sul nostro futuro. Non chiediamo privilegi, ma solo di poter continuare a lavorare con dignità, come facciamo dal 1962". Non solo. Il volantino spiega anche che "Milan e Inter si sono inventate condizioni che eliminerebbero 21 attività, cioè 21 postazioni di vendica di merchandising e un uccellino ci ha sussurrato che le società Milan-Inter avocherebbero a sé la vendita di merchandising".
Cosa ha determinato la linea dura di Milan e Inter? Gli ambulanti nel mirino se lo chiedono ma non hanno una risposta univoca. Certo, qualcuno pensa che l’accelerazione sia legata al progetto dei club per realizzare un nuovo stadio a San Siro dove oggi c’è il Parco dei Capitani. "Nel nuovo progetto di riqualificazione dell’area e nel piano per il futuro stadio, nessuno ha tenuto conto della nostra presenza storica e del servizio che forniamo". continua il volantino. Qualche ambulante, inoltre, ipotizza che la stretta sia legata all’inchiesta contro gli ultrà “Doppia Curva“, che ha acceso i riflettori sugli appetiti di alcuni capi della tifoseria rossonera e nerazzurro sugli affari legati alle attività dei "paninari" di San Siro. I 64 ambulanti, in ogni caso, oggi alle 17 spiegheranno nei dettagli la loro posizione, spalleggiati da Giacomo Errico, presidente dell’Apeca, l’associazione degli ambulanti legata a Confcommercio.
Il consigliere comunale di FI Alessandro De Chirico, intanto, sostiene la protesta degli ambulanti: "Sono a rischio più di 300 posti di lavoro e non si capisce per quale motivo si voglia cambiare la status quo senza alcuna trattativa. La scusa dell’inchiesta “Doppia curva” non è nemmeno da ritenersi valida visto che al momento non ci sono condanne e, lo ricordo ancora una volta, la responsabilità penale è sempre soggettiva. Sto già raccogliendo le firme dei colleghi per chiedere di convocare una commissione ad hoc per ascoltare il consorzio Mi-Stadio e gli ambulanti. Ritengo che sia un tema urgente. Il sindaco ha più volte dichiarato che una delle prerogative per realizzare il nuovo stadio è quello di salvaguardare i posti di lavori degli ambulanti presenti nel piazzale dello Sport. È il momento che dalle parole passi ai fatti".