
Il bus Atm dopo l'incidente
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Milano - E' passato oltre un anno dal 7 dicembre 2019 quando, nello schianto tra un bus Atm e un camion dell’Amsa, in viale Bezzi, perse la vita Shirley Ortega Calangi, babysitter filippina di 49 anni. Lo scontro fra i due mezzi fu così pesante che Shirley era stata sbalzata fuori dal pullman, ricoverata in fin di vita al Policlinico, deceduta qualche giorno dopo. Se pare scontato e imminente il rinvio a giudizio dell’autista del bus, l’ultima perizia, prima della chiusura indagine, è stata affidata dalla pm Rosaria Stagnaro proprio nei giorni scorsi. Si tratta dell’ultimo quesito sulla precedente perizia cinetica che aiuterà a stabilire esattamente la responsabilità dell’autista passato con il semaforo rosso. Nella lunga inchiesta ci sono comunque diversi punti fermi.
Non è stato un malore a causare la distrazione dell’autista F.G., 28 anni, assunto in prova all’Atm appena sei mesi prima. In un primo momento il giovane aveva dichiarato di essersi sentito male e di essersi ripreso solo qualche secondo dopo, ma non in tempo per fermarsi al semaforo in cui era già scattato il rosso. Gli investigatori, dal canto loro, hanno confermato che l’autista non era al telefono al momento dello schianto - come si sospettava all’inizio - non stava messaggiando e non sarebbe stato neppure impegnato in altre attività, come compilare il cedolino delle presenze, ipotesi ritenuta possibile in un primo momento.
Stando alle perizie della Procura l’autista passò con il semaforo rosso per una semplice, banale e tragica distrazione durata qualche attimo. Gli esperti hanno accertato, e messo nero su bianco nella relazione già depositata in Procura, che tra il passaggio con il rosso e il momento in cui l’autista riuscì a riprendere il controllo del mezzo e a frenare passò un tempo non compatibile con lo "straniamento da malore" che avrebbe richiesto tempi di ripresa molto lunghi.
L’ulteriore quesito sulla perizia cinetica dovrà dimostrare con la massima precisione possibile “quanto tempo è durata“ la distrazione e si calcolerà tenendo conto dei tempi tecnici della frenata, delle ammaccature sul mezzo Atm, su quello Amsa, e dei tempi necessari al passaggio tra il verde e il semaforo rosso. A completare il quadro ci sarà la relazione dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo sulla gravità delle ferite “da sbalzo“sul corpo di Shirley.