Il referendum dell’8 e 9 giugno sarà il primo banco di prova, e il Comune di Milano sta verificando se per quell’appuntamento elettorale sarà già possibile disporre di registri unici. "Erano già pronte, in vista del referendum, le 1.500 lettere rivolte ai presidenti di seggio con l’invito a distribuire elettori ed elettrici in un’unica fila, anziché in due differenziate per genere – spiega l’assessora ai Servizi civici del Comune Gaia Romani – ma è chiaro che senza una legge restava l’autonomia dei presidenti di seggio e il problema materiale dato dai registri. Siamo perciò molto felici del via libera alle file uniche, a livello normativo. Mettersi in fila in base al genere assegnato alla nascita costringe, nei casi in cui esso non corrisponda alla propria identità o espressione di genere, a coming out forzati che possono sfociare in situazioni di imbarazzo o disgusto, a causa delle quali molte persone in questi anni hanno rinunciato al voto. In questi giorni – conclude – cercheremo di capire se già per l’appuntamento referendario di giugno sarà possibile disporre di registri unici".
CronacaRegistri di voto unici. Comune al lavoro