NICOLA PALMA
Cronaca

Scala, protesta della Cgil. Il 20 marzo sarà sciopero: salta il “Guglielmo Tell”

A rischio la Prima del capolavoro rossiniano. Stop anche agli straordinari. L’attacco ai vertici: "Questioni importanti non affrontate dalla dirigenza".

La protesta era nell’aria, visti i comunicati battaglieri inviati nei giorni scorsi. E ieri pomeriggio è arrivata la conferma: l’assemblea degli iscritti Slc-Cgil della Scala ha proclamato quasi all’unanimità un’intera giornata di sciopero per il 20 marzo. Tradotto: a forte rischio la Prima di Guglielmo Tell, il capolavoro di Gioachino Rossini diretto dal maestro Michele Mariotti e allestito dalla regista Chiara Muti. I lavoratori hanno deliberato anche lo stop immediato alle prestazioni in straordinario. "Nonostante le ripetute richieste, lettere, comunicati e mail – si legge nella nota del 29 febbraio che ha formalizzato l’indizione dello stato di agitazione – la direzione del teatro ha deciso di non rispondere, di non convocare né concordare incontri sindacali e di procedere con azioni e comportamenti unilaterali. Le norme contrattuali, liberamente sottoscritte da entrambe le parti, impongono informative, confronti, negoziazioni e accordi su organici, strutture organizzative, appalti e organizzazione del lavoro". A parere della delegazione guidata da Paolo Puglisi, tutto questo non è avvenuto: "Ci duole constatare che la nostra serietà e moderazione non siano apprezzate: è dal primo dicembre che abbiamo chiesto, insieme alle altre organizzazioni sindacali, un confronto sulle materie previste dal contratto, ma a oggi nessuna risposta".

Nello stesso comunicato, il sindacato ha elencato tutti i problemi del Piermarini, settore per settore: dalla sovrapproduzione del coro al mancato adeguamento dell’organico in palcoscenico, fino alla contrarietà "a ogni forma di esternalizzazione". Senza dimenticare la questione dell’assegnazione degli spazi, tema sentitissimo dalle parti di via Filodrammatici. Tre giorni dopo, la Cgil è tornata a farsi sentire: "Il direttore delle risorse umane della Scala ha comunicato che il contratto 2024/26 non è esigibile fino a che la Corte dei Conti e compagnia cantante non ne danno validazione". Poi l’attacco: "Qualcuno dovrà dare conto dello sperpero di soldi a discapito del bilancio. Comportarsi da padroni delle ferriere distraendo fondi destinati alla collettività non è un gioco che può protrarsi all’infinito". Premesse che non potevano che portare all’epilogo di ieri: "L’immobilismo dei vertici del teatro ha lasciato incancrenire tante questioni", il commento di Puglisi. All’esordio di Guglielmo Tell mancano undici giorni. È facile pronosticare che i contatti tra le parti, già avviati nelle ultime ore, entreranno nel vivo all’inizio della prossima settimana per trovare un’intesa in extremis.