
di Nicola Palma
La Scala riparte dai concerti. E dallo streaming. Per la prima volta nella storia del teatro, uno spettacolo, seppur a ranghi ridotti causa Covid, verrà trasmesso in diretta sul web. Una sorta di sperimentazione del progetto ben più strutturato che il sovrintendente Dominique Meyer ha in mente sin dal suo insediamento al Piermarini: l’utilizzo di Internet come strumento permanente per la diffusione della musica prodotta in via Filodrammatici, così da raggiungere il maggior numero di persone possibile, soprattutto all’estero.
Un piano d’azione che il manager alsaziano ha già varato con successo nell’esperienza appena conclusa alla Staatsoper di Vienna e che intende replicare nel tempio meneghino della lirica. Da anni si parla alla Scala delle potenzialità della trasmissione sul web, ma le precedenti gestioni, anche per la mancanza di riferimenti contrattuali specifici (poi colmata in epoca Pereira), si erano limitate al massimo a mandare in Rete il backstage della Prima del 7 dicembre o altri contributi come le prove degli artisti. Ora l’occasione buona arriva dalla serie di quattro concerti messa in campo da Meyer per far ripartire la Scala dopo 133 giorni di lockdown. Quindi, ai 600 spettatori in teatro (ci sono ancora alcuni posti disponibili di platea e palchi nella biglietteria virtuale) si aggiungeranno coloro che alle 20 di domani si connetteranno ai canali Facebook e Youtube del Piermarini per assistere alle esibizioni del baritono Luca Salsi, della pianista Beatrice Rana e del violoncellista Mischa Maisky. E lo stesso succederà mercoledì (sul palco il soprano Federica Lombardi, il tenore Francesco Meli, i pianisti Joonas Ahonen e Giulio Zappa e la violinista Patricia Kopatchinskaja), lunedì 13 (spazio agli ex allievi dell’Accademia e a freschi vincitori di concorso) e mercoledì 15 (in scena i professori d’orchestra della Filarmonica). Le riprese, come si legge nel comunicato diramato ieri dal teatro, saranno realizzate dagli studi della Iulm, università che da più di dieci anni collabora con il Piermarini: gli studenti del corso di laurea in Cinema, televisione e new media, coordinati dai loro docenti, realizzeranno con la redazione web scaligera trailer e contenuti video sugli spettacoli. "Ora aspettiamo il confronto col teatro sulla vera piattaforma streaming, che va costruita con la Rai", commenta il delegato Slc-Cgil Paolo Puglisi. Che aggiunge una nota polemica: "Siamo soddisfatti per questi quattro concerti di riapertura – la premessa – ma resta l’amarezza per l’assenza di artisti scaligeri in tutte le serate", al netto degli strumentisti dell’ultimo appuntamento, che però si presenteranno sotto le insegne della Filarmonica. Detto questo, le altre partite in teatro restano aperte. Al momento non ci sono certezze sulla ripresa di settembre, fatti salvi il Requiem in Duomo del 3 settembre e la Nona di Beethoven del 5 al Piermarini: nel corso dell’ultimo incontro con i sindacati, dalla dirigenza non sono arrivate indicazioni sui titoli che dovrebbero sostituire quelli inizialmente messi in calendario, cioè il trittico Aida-Traviata-Bohème. Pesano ancora le incognite legate alla capienza (produrre spettacoli per 600 persone è antieconomico), anche se la speranza è che nelle prossime settimane, compatibilmente con un’evoluzione positiva della situazione epidemiologica, il tetto possa essere alzato.