Satanismo e psico-sette, a Milano dieci richieste d’aiuto a settimana

È il picco delle domande al Centro d’ascolto Sicar. La professoressa Grillo: boom di psico-sette con effetti devastanti

Riti satanici e occultismo

Riti satanici e occultismo

Milano, 30 giugno 2019 - Insegna da sempre e da una ventina d’anni si occupa di psico-sette e di fenomeni dell’occulto. È consacrata nell’Ordo Virginum. Roberta Grillo è presidente del Gris (Gruppo di Ricerca e Informazione socio-religiosa) della diocesi ambrosiana e coordinatrice del Centro di ascolto Sicar di Milano, in via Copernico 5. Il nome si riferisce al pozzo di Giacobbe, dove Gesù incontra la samaritana venuta lì ad attingere acqua. Gli operatori del Centro sono una dozzina, tutti volontari.

Professoressa Grillo, quante sette sono presenti a Milano e in Lombardia?

«Il numero, se parliamo di psico-sette, non è quantificabile. Ne nascono di nuove tutti i giorni. Sento nomi sconosciuti e mi devo mettere a fare ricerche. Le sette New Age, soprattutto, sono tantissime. Una marea».

E le sette sataniche?

«Le vere sette sataniche sono poche, grazie a Dio. Hanno una struttura verticistica, connotazione di grande segretezza e sono inavvicinabili. Dietro i componenti della setta, spesso si nasconde una vera ‘cupola’, al cui interno si trovano personaggi importanti, di spicco sul piano sociale».

È stato anche il caso delle Bestie di Satana, la storia che ha svelato il fenomeno del satanismo “acido”, delle sette “fai da te”?

«Sono sempre stata convinta che esistesse un livello superiore. Lo pensavano anche il dottor Giorgio Gagliardi, grande esperto del fenomeno, e i carabinieri che all’epoca vennero da me, per chiedermi se sapevo qualcosa a proposito di ragazzi spariti misteriosamente e strani ‘suicidi’, che parevano indotti, tutti nella zona dove operavano le Bestie di Satana».

Quante persone si rivolgono al Sicar?

«Il numero varia di settimana in settimana, più o meno tra i cinque e i dieci utenti. Naturalmente, nel caso di una persona entrata in una setta, questa non potrà venire, perché irretita. Vengono invece i suoi familiari: sono mariti, mogli, figli, fratelli, sorelle. E sono proprio loro a soffrire. Ci è capitato il caso di una figlia venuta a chiedere aiuto per entrambi i genitori. Fra i primi casi che ho seguito ricordo quello di una ragazza finita in una setta aziendale, impiantata all’interno dallo stesso datore di lavoro. Nella setta si praticano il plagio, il condizionamento mentale. Chi ci finisce dentro, quando ne esce si rende conto di essere stato privato di tutto. Invece, nel caso delle sette sataniche, spesso è l’adepto che ci viene a cercare».

Con quali modalità vengono avvicinate le persone?

«Capita di ricevere un sms: ‘Vuoi essere felice?’. Ormai con i cellulari siamo tutti in piazza. O di leggere un dépliant. Ne ho trovati tanti alla Statale e al Politecnico. Una volta attirata nella psico-setta, la persona è sottoposta al ‘love bombing’, continue, insistite dichiarazioni di affetto, di amore. Si organizzano incontri in luoghi suggestivi, come Assisi. All’affiliato viene prospettato un percorso che dovrebbe portarlo all’illuminazione: percorso che però non arriverà mai a nulla. Nel frattempo è iniziata l’opera di disgregazione, di annullamento dell’identità».

Come opera il Sicar?

«Prima di presentarsi da noi i familiari hanno cercato di fare ragionare il loro congiunto. Sbagliato. La persona irretita non solo s’irrigidisce, ma sente di essere nel giusto: ‘Io ho preso un via di elezione, che voi che non siete in grado di capire’. Si chiude sempre di più. In famiglia si litiga. Ci si prende a botte. Ma sono proprio i familiari a dover fare la parte più importante. Noi li istruiamo, fornendo loro talvolta sostegno psicologico. Diciamo di smettere di tentare di far ragionare il proprio congiunto e di creare invece attorno a lui un clima di serenità. Una volta creato il clima in cui non si sente più minacciata, la vera persona uscirà allo scoperto, nonostante il condizionamento mentale. Allora, e solo in quella occasione, le si potranno porre di fronte le contraddizioni. Perché, nonostante la setta abbia creato in lei una specie di ‘sovracoscienza’, la sua vera coscienza è rimasta intatta ed emerge se non si sente più minacciata».

Con il satanista come vi comportate?

«Si fa un lavoro d’equipe, con l’aiuto dell’esorcista. dello psicologo o dello psichiatra».

Professoressa Grillo, riceve minacce?

«Sì, è accaduto a volte, sul cellulare».

(2 - Fine)

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