MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

"Sarà un quartiere modello, avanti con il masterplan"

Catella (Coima), Dal Pastro (Covivio) e Mazzi (Prada) spiegano i prossimi passi: "Uniti per ricucire l’area. La gara per il progetto? Entro aprile l’assegnazione"

di Massimiliano Mingoia

L’immagine delle “tre punte’’ non li convince fino in fondo, ma di sicuro Manfredi Catella (Coima), Alexei Dal Pastro (Covivio) e Carlo Mazzi (Prada) dovranno giocare all’attacco per concludere l’impresa della riqualificazione dello scalo Romana nei tempi previsti. In questa intervista a tre, in videocollegamento vista l’emergenza sanitaria, Catella, Dal Pastro e Mazzi spiegano al Giorno i prossimi passi dell’operazione.

Vi siete già ripartiti i compiti?

Mazzi: "Abbiamo competenze diverse ma una cosa in comune che ci ha consentito di raggiungere questo primo importante traguardo: siamo già presenti tutti e tre nell’area a sud dello scalo e abbiamo l’interesse a dare all’area quel respiro che adesso le manca. I compiti? A me appassiona il parco, Alexei predilige gli uffici e Manfredi si occuperà del Villaggio olimpico e delle successive residenze. Ma conta più quello che ci unisce rispetto a quello che ci divide".

Il prossimo passo è individuare il soggetto che realizzerà il masterplan dell’area. Tempi?

Dal Pastro: "Visto che l’obiettivo è realizzare il Villaggio olimpico per i Giochi del 2026, c’è un minimo di garanzia sui tempi. I ritmi dovranno comunque essere serrati. Un fatto che per noi sviluppatori è positivo. L’obiettivo è lanciare il concorso internazionale per il masterplan entro fine anno, stiamo già lavorando insieme sulla fase preparatoria. Noi immaginiamo che tra marzo e aprile del 2021 ci sarà l’esito del concorso, che metterà le basi per lo sviluppo di un quartiere che diventerà uno dei più rappresentativi di Milano".

L’ad di Fs Sistemi urbani Lebruto ha detto che i lavori per il Villaggio olimpico dovranno terminare entro il giugno 2025. Deadline realistica?

Catella: "Deadline necessaria, perché riguarda il Villaggio olimpico. L’obiettivo di tutti noi è quello di favorire la simultaneità di sviluppo delle altre parti del quartiere e quindi di creare uno sviluppo armonioso di tutta l’area. È chiaro che per far ciò ci vuole un allineamento molto forte tra il soggetto privato, rappresentato da noi tre, e il soggetto pubblico, rappresentato da vari enti: Comune, Regione e Fondazione Milano-Cortina 2026. Serve un grandissimo impegno e coordinamento da parte di tutti per rispettare i tempi. In campo ci sono anche le Ferrovie, perché hanno un cantiere simultaneo al nostro: il fascio ferroviario da spostare".

Si riferisce anche all’interramento dei binari e alla creazione di una sorta di collinettampedonale per collegare le due parti dello scalo ora divise dai binari?

Catella: "Esattamente".

L’obiettivo della riqualificazione dell’ex scalo e della realizzazione del Villaggio è nato ben prima dell’emergenza sanitaria e della crisi economica. Vista la situazione attuale, vi preoccupa di più questo investimento?

Catella: "Siamo società radicate in Italia e a Milano e questo dà una prospettiva diversa all’investimento. In secondo lungo, tutti noi siamo convinti che Milano ha un potenziale importante anche in prospettiva futura. Una prospettiva che va al di là di questa contingenza drammatica. Infine, la pandemia ha accelerato la consapevolezza di alcuni cambiamenti che tutte le città dovranno affrontare, dal punto di vista ambientale e infrastrutturale. Questo ci dà la possibilità di sviluppare un quartiere modello, non solo per l’Italia, ma per il mondo". Mazzi: "Questo non è un progetto di breve periodo, perché le aree saranno effettivamente disponibili dopo il 2026. Non possiamo farci condizionare da un problema che speriamo possa essere superato nell’arco di qualche mese".

Ci sarà collaborazione con A2A che realizzerà la sua Torre in piazza Trento e siete favorevoli all’idea di sviluppare un’area pedonale da via Crema alla Fondazione Prada?

Dal Pastro: "Certo. L’obiettivo è ricucire i due quartieri. Anche piazzale Lodi cambierà con la riqualificazione della stazione". Catella: "Un esempio da seguire, per i percorsi pubblici e pedonali, è Porta Nuova".