GIAMBATTISTA ANASTASIO; NICOLA PALMA
Cronaca

Santa Sofia, altro crollo in cantina: notte fuori casa per 74 residenti

Sprofondato il pavimento nello stabile di fianco al cantiere della M4. A giugno un episodio identico

di Giambattista Anastasio e Nicola Palma

È successo ancora. A distanza di quattro mesi dal precedente crollo nei sotterranei, ieri pomeriggio sono sprofondati di un metro e mezzo altri quindici metri quadrati di una cantina del palazzo d’angolo tra via Santa Sofia e corso di Porta Romana, proprio sul limitare dell’area del cantiere della Metropolitana 4. Come il 16 giugno, tutti gli inquilini delle due scale, circa 180, sono stati evacuati per precauzione dai vigili del fuoco: al termine delle verifiche, un centinaio di residenti della scala B sono rientrati nelle rispettive abitazioni, mentre quelli della scala A (quella più vicina alla strada), 74 in tutto, hanno passato la notte chi in due alberghi (l’Ibis in zona Repubblica e il Campion di viale Berengario ne hanno accolti 39), chi da amici o parenti (in 18), gli altri invece non erano in casa. Tra gi sfollati anche un paziente in quarantena preso in carico dal 118. Sul posto anche gli agenti della polizia locale e i tecnici della Protezione civile del Comune.

Quattro mesi fa, il cedimento aveva riguardato la soletta che separava il pavimento delle cantine dal corridoio in costruzione dal quale si potranno raggiungere le uscite di sicurezza della futura stazione Santa Sofia della M4. Il crollo, avevano spiegato ai tempi i vigili del fuoco, aveva provocato una leggerissima rotazione dello stabile, pari a 4-5 millimetri, che aveva mandato fuori asse le porte, tanto da rendere necessario l’intervento dei pompieri per liberare alcuni condomìni rimasti bloccati. Una rotazione comunque rientrante nel range previsto dai tecnici, che avevano stimato uno spostamento compreso tra gli zero e i venti millimetri per effetto dei lavori nel sottosuolo. Allora nel cantiere M4 erano in corso lavori di scavo.

Ieri, invece, "non era in corso alcuna attività di scavo" fa sapere Fabio Terragni, presidente di M4 Spa. Si stavano effettuando solo "lavori superficiali", anche attraverso l’impiego di una macchina capace, però, di provocare "vibrazioni dell’entità di quelle di un trapano di uso comune". Da approfondire, quindi, le cause del nuovo cedimento. Da M4 Spa escludono problemi di stabilità delle palazzine perché "queste, dal 16 giugno, sono costantemente monitorate e non risultano valori anomali".