Sanità e liste d’attesa. L’assessore Bertolaso: "Da fine anno un unico Cup per la Lombardia"

La relazione sul suo piano alla terza commissione del Pirellone: i tempi migliorano (soprattutto nel pubblico) sugli esami target Ma restano critiche le prime visite di oculistica e dermatologia

Guido Bertolaso

Guido Bertolaso

Milano, 12 maggio 2023 – Il “Cup unico” , cioè la famosa "agenda" con tutti gli appuntamenti per visite ed esami offerti dal servizio sanitario pubblico condivisi, visibili e prenotabili dai lombardi, dovrebbe partire tra fine anno e l’inizio del prossimo: l’ha promesso l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso ieri durante la sua prima audizione davanti alla Commissione Sanità del Pirellone per illustrare lo stato del suo piano anti-liste d’attesa.

E non gl’importa se questa promessa i lombardi la sentono da sei anni ed è stata messa nero su bianco in delibere da due assessori prima di lui: "Quando do un termine sono abituato a rispettarlo", assicura, precisando che il sistema di prenotazione, che funzionerà "un po’ come" quello creato per la campagna massiva di vaccinazione antiCovid, includerà anche le prestazioni dei privati accreditati acquistate dal servizio sanitario regionale.

Le Asst

Alla commissione ricorda che l’operazione Cup richiede di integrare sistemi informatici diversi e non solo: "Ci sono Asst che" condividono "tutte le agende, altre al 40, al 50, al 60, al 70%. Questo crea difficoltà a noi nel monitoraggio e al cittadino nella prenotazione". Ma dettaglia il cronoprogramma: gruppo di lavoro operativo da un mese, approvazione del progetto entro maggio, avvio della procedura d’affidamento in luglio e dell’"implementazione" del Cup unico tra dicembre e gennaio 2024.

Liste di attesa

La relazione di Bertolaso inizia con un bilancio dei risultati delle prime due delibere "urgenti" per il contenimento delle liste d’attesa, che a fine novembre 2022 e a gennaio avevano individuato due pacchetti di dieci e poi di altre 13 prestazioni più "critiche" sulle quali incrementare la produzione del 10% rispetto al 2019: tra gennaio e marzo sono aumentate del 41% rispetto allo stesso periodo del 2019, per un totale di 38.075 appuntamenti in più, le prestazioni target in fascia B, cioè da erogare entro 10 giorni, e del 26% (pari a 54.885 prestazioni) quelle in fascia D (entro 30 giorni se prime visite, entro 60 se esami). Sulla fascia B, gli erogatori pubblici sono cresciuti del 56%, i privati accreditati del 19%; nella fascia meno urgente, i privati del 29% e i pubblici del 24%. Il risultato , per il pubblico, è un aumento delle prestazioni erogate nei tempi giusti dal 69% del 2019 al 72% per la fascia B e al 78% nella D (dove solo le prime visite calano, dal 74 al 73%); i privati sono migliorati dal 72% del 2019 all’82% nella fascia D ma nella B, più urgente, peggiorati al 75% dall’84% del 2019.

Visite dermatologiche e oculistiche

Da questi risultati sono però scorporate le prime visite dermatologiche e oculistiche (il pubblico nel primo quarto del 2023 ne ha erogate entro soglia il 59% in fascia B e il 61% in fascia D, rispetto al 68% e al 66% del 2019; il privato è precipitato dall’81% al 68% entro i 10 giorni e dal 70 al 55% entro i 30), "che ancora ci fanno soffrire", a causa della carenza di specialisti ma anche, sottolinea l’assessore, di un "costo non sopportabile" delle prime visite rispetto alla tariffa di 22,5 euro riconosciuta dallo Stato (e il Ministero ha appena proposto di togliere altri 50 centesimi): per reggere i 130 euro l’ora assorbiti da personale, beni e servizi "dovremmo fare sette prime visite" ogni 60 minuti. Bertolaso ha illustrato anche l’ultimo provvedimento di aprile, che oltre a destinare 43 dei 61 milioni stanziati quest’anno dalla Regione per il piano anti-liste d’attesa (gli altri 18, spiega, saranno distribuiti in estate per dirottare gli incentivi "su chi lavora meglio") e inserire nel target altre 38 prestazioni, ha "modificato l’obiettivo", dal 110% rispetto al 2019 a volumi precisi, divisi per le singole strutture, che puntano ad arrivare, tra aprile e dicembre, a 286.224 prime visite e 541.452 esami diagnostici in più rispetto a quattro anni fa, per un incremento di 872.676 prestazioni e un totale di oltre 5,8 milioni in Lombardia, sempre riguardo i 61 visite ed esami target.

Le opposizioni

Il bilancio non ha soddisfatto le opposizioni: "Ancora circa un milione e mezzo di visite all’anno vengono erogate oltre la soglia prescritta", dice Carlo Borghetti del Pd, mentre Nicola Di Marco dei 5 Stelle sottolinea che si tratta di provvedimenti "emergenziali", e annuncia che il progetto di legge pentastellato per l’Ats unica sarà riproposto a breve.

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