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Quella strana chiamata "dell’Asl": tagliamo i pannoloni a sua madre

La denuncia di una figlia. L’azienda sanitaria nega: non cambia nulla di GIULIA BONEZZI

SERVIZI Problemi nella fornitura di ausili fondamentali per assistere persone non autosufficienti

Milano, 3 aprile 2016 - «Mercoledì scorso alle 12.30 mi hanno telefonato sul cellulare. Hanno detto che era l’Asl di Passirana di Rho, e dovevano avvertirmi che la prossima fornitura di pannoloni per mia madre sarà ridotta “per budget superato”». La signora A. M. ha 69 anni e abita a Pero, anzi ci si è trasferita da Rho per prendersi cura della madre novantenne, disabile e malata di Alzheimer. «Otto anni fa si è rotta il femore e da lì ha iniziato a peggiorare... Adesso fa al massimo due passi in casa». L’anziana, da quattro anni, riceve quelli che in burocrazia si chiamano «ausili» per l’incontinenza. «Ogni tre mesi», spiega la signora A., che si era già insospettita quando sulla bolla d’accompagnamento dell’ultima fornitura, datata 16 febbraio, ha visto una dotazione più consistente del solito - 285 pezzi più 120 più 90 traverse, i teli impermeabili per proteggere il letto - e la data della consegna successiva: 21 giugno 2016. «Il corriere mi ha detto che per quel motivo me ne davano di più». Ma M. non si è arrabbiata finché, un mese e mezzo dopo, non è arrivata quella strana telefonata «dell’Asl».

Allora ha pensato di scrivere al governatore Roberto Maroni, e al Giorno: «Avevano già allungato i tempi di consegna, ora restringono la spesa! Dopo i clamorosi scandali nella sanità lombarda sembra una bella idea pareggiare i bilanci partendo dagli anziani?» Negli anni la signora ha già notato gli effetti della spending review: «Hanno cambiato fornitore, e il risultato è che di pannoloni ne servono di più. Adesso, con 405, mia madre ne dovrebbe consumare meno di quattro al giorno. Ho chiesto alla donna che mi ha telefonato se potevo averne di più, rinunciando a un po’ di traverse, ma mi ha detto no perché le traverse costano meno».

Inizia così il giallo. Perché ad A. M. come alla stragrande maggioranza dei lombardi, nella foresta di sigle partorite dalla riforma della sanità, era sfuggito che l’Asl non esiste più. A Passirana di Rho c’era però l’ufficio «presidi ausili e assistenza protesica» della defunta Asl Milano 1. E il numero fisso che ci ha fornito A., quello dal quale è stata chiamata, sembra proprio un numero interno: ha tutte le cifre in comune tranne le ultime due con i tre recapiti per le chiamate del pubblico rimasti sul sito. L’Ats Metropolitana, contattata dal Giorno, spiega che quel servizio è già passato all’Asst competente, che è la Rhodense di Garbagnate. Dall’azienda socio-sanitaria assicurano che non ci sono tagli per problemi di budget o altri motivi su queste forniture e «la signora continuerà a ricevere quel che ha sempre avuto». Aggiungono che un eventuale cambiamento le sarebbe comunicato per lettera. «È sembrato strano anche a me che mi anticipassero questa cosa al telefono», concorda A. Forse è stato solo un errore umano, legato al trambusto del passaggio di consegne e personale tra ex Asl e Asst. Ma per convincersi che sia davvero così, la signora M. attende la prossima fornitura.

di GIULIA BONEZZI