LUCA TALOTTA
Cronaca

San Siro, la promessa del Milan: "Vogliamo aiutare i disabili"

Novità dopo la denuncia del nonno coraggio

Disabili assistono a un match a San Siro

Milano, 22 agosto 2017 - Dopo la denuncia del nonno del disabile tifoso rossonero, le promesse del club di via Aldo Rossi: «Vogliamo dare un segnale importante, prendere in carico questa situazione e discuterne quanto prima con gli interlocutori giusti» fanno sapere dalla società. Tradotto: il tema verrà discusso anche con “Mi-Stadio” e le istituzioni, stante il fatto che la prima gestisce la struttura e la seconda ne é a tutti gli effetti la titolare.  «Anche noi siamo parte in causa, il nostro impegno sarà massimo – ribadisce la società rossonera – ma deve riguardare un po’ tutti, non solo il nostro club».

Uno stadio bello, funzionale, che possa permettere a tutti di assistere allo spettacolo. Anche ai disabili e a chi, in generale, ha difficoltà motorie. Utopia per ora, ma traguardo che diventa raggiungibile con il lavoro di tutte le parti in causa. Un’esigenza ribadita da una lettera spedita alla nostra redazione dal signor Dino Pegoraro, che con un laconico «non so a chi rivolgermi» ha cercato di perorare la causa sua e di tanti altri che si trovano nelle sue condizioni. «Di tanto in tanto accompagno allo stadio mio nipote disabile, in carrozzina, fanatico tifoso rossonero», ha scritto. Come tutti, prima di entrare, si sottopone ai controlli anti-terrorismo ai tornelli di ingresso: «Anche se noto limitazioni un po’ faziose e stupide, come quella di togliere il tappo alle bottigliette di plastica dell’acqua minerale. All’interno dello stadio le bottigliette in vendita sono tutte con il tappo regolarmente sigillato».

Il problema vero, però, non è questo: è l’avere un solo ascensore a disposizione per tutto lo stadio e uno spazio riservato ai disabili con accompagnatore limitato: «Dopo aver messo i tabelloni pubblicitari luminosi in doppia fila, la vista per noi disabili e accompagnatori era limitata – scrive il signor Pegoraro – si vedevano i giocatori dalla vita in su. Qualcuno ha capito finalmente che bisognava alzare di una ventina di centimetri il fondo del marciapiede. Però è stato dimezzato lo spazio, davanti alla nuova Tribuna Vip non ci si può più stare. O meglio, il disabile in carrozzina si può posizionare come gli altri, davanti alla paratia del campo di gioco, ma l’accompagnatore deve prendere posto dietro, lontano dal disabile. Vi sembra una scelta intelligente?». Sicuramente poco pratica, senza considerare i problemi legati a servizi igienici che spesso non sono all’altezza della situazione: «E quelli per i disabili vengono spesso utilizzati da chi potrebbe andare nei bagni normali. Non se ne poteva fare qualcuno in più?». Domande tante, ora c’è una promessa ufficiale. Speriamo seguano fatti concreti dalle istituzioni e dal club.