San Siro, la corsa a ostacoli dei disabili per vedere la partita

La denuncia del nonno coraggio: vogliamo più attenzione

Disabili assistono a un match a San Siro

Disabili assistono a un match a San Siro

Milano, 22 agosto 2017 - Milioni di euro che ruotano attorno al mondo del calcio, eppure restano i problemi. La Scala del calcio, lo stadio San Siro, per quanto si sforzi non riesce ad essere tale. Un problema che accomuna Milan e Inter e vede coinvolto il Comune, titolare dell’impianto. Perché passano gli anni, aumentano gli investimenti, ma le note dolenti non mancano. A spargere sale sulle ferite sono i disabili. Infatti le postazioni per le persone con difficoltà motorie ci sono e, fino a due anni fa, erano anche in numero buono (quasi 200). Ma dopo la ristrutturazione per ospitare la finale di Champions League 2015-2016, le cose sono cambiate. Per i disabili in peggio, purtroppo.

«Sono un nonno – scrive al Giorno Dino Pegoraro – di tanto in tanto accompagno al Meazza mio nipote disabile, in carrozzina, fanatico tifoso rossonero». Questa la premessa, poi l’elenco dei problemi: «Dopo aver messo i tabelloni pubblicitari luminosi, in doppia fila, la vista per noi disabili e accompagnatori, era limitata (si vedevano i giocatori dalla vita in su!). Qualcuno ha capito finalmente che bisognava alzare di 20 cm il fondo del marciapiede. Però… è stato dimezzato lo spazio, davanti alla nuova tribuna vip non ci si può più stare! O meglio, il disabile si può posizionare come gli altri, davanti alla paratia del campo, ma l’accompagnatore deve prendere posto dietro, lontano dal disabile. Vi sembra una scelta intelligente?». Dietro ai 78 posti assegnati in basso al primo anello arancio, nelle vecchie stagioni ce ne erano altri 16 su due aree rialzate. Aree oggi chiuse e inutilizzate. E ancora: «Per i disabili – scrive il nonno – i servizi igienici sono limitati e spesso usati da chi potrebbe andare nei bagni normali! Non se ne poteva fare qualcuno in più?». Pegoraro non chiede rivoluzioni, ma attenzione e interventi: «Siamo riconoscenti dell’opportunità di portare i nostri ragazzi disabili allo stadio, ma non si dovrebbe penare troppo per avere un poco più di attenzione a costo zero».

Ancora oggi, allo stadio c’è un solo ascensore: col flusso degli spettatori, spesso si blocca. Senza considerare tutte le volte che non funziona, rendendo un’Odissea la partita di calcio. La Scala del calcio, purtroppo, non offre solo storie d’amore e di divertimento ai disabili. Che vorrebbero vivere, per 90’ e poco più, una giornata indimenticabile solo da punto di vista sportivo. Certo, è tornata la passione quest’anno a ridare smalto alla Milano pallonara: sarà per i grandi investimenti in campagna acquisti, ma quest’entusiasmo dovrebbe essere dedicato anche ai problemi dei disabili. Solo nell’ultimo mese San Siro ha ospitato 150mila persone, tra Milan-Craiova (60mila), Milan-Shkendija (40mila) e Inter-Fiorentina (50mila). Chissà in quanti erano disabili. E chissà in quanti avranno vissuto una giornata di sport con il sorriso e senza disagi.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro