Il caso San Siro torna sul tavolo del sindaco Giuseppe Sala. Rientrato domenica dalle vacanze estive, il primo cittadino ha intenzione di riprendere in mano quanto prima il tema del futuro del Meazza. Sì, perché anche in agosto le mosse di Milan e Inter non sono state confortanti per il Comune, proprietario della Scala del calcio. Dopo il vincolo sul secondo anello dello storico stadio milanese annunciato dalla sovrintendete Emanuela Carpani, i club hanno definitivamente accantonato il progetto di realizzare un nuovo impianto di fianco all’attuale e sono andate ognuna per la sua strada.
Il Milan ha già avviato l’iter urbanistico per costruire la sua nuova casa nell’area San Francesco all’interno del Comune di San Donato milanese e punta a far svolgere lì non solo le partire della squadra rossonera ma anche altri tipi di eventi, concerti in primis: con questo obiettivo la società presieduta da Gerry Cardinale ha cambiato ragione sociale. L’Inter, invece, ha opzionato un’area di proprietà del gruppo Cabassi a Rozzano, a poche decine di metri dal Forum di Assago e dall’imbocco dell’autostrada Milano-Genova e della tangenziale ovest.
Se i due club traslocheranno, il Meazza resterà vuoto. Una prospettiva che Sala vede negativamente: "Purtroppo questo vincolo sullo stadio di San Siro evocato da componenti del Governo (il sindaco si riferisce al sottosegretario Vittorio Sgarbi, ndr) non aiuta. Era chiaro che il nuovo San Siro non poteva coesistere con il vecchio impianto per questione di spazi. Questo è un problema in più. Dopo le vacanze non ho riparlato con i club. Vedremo nei prossimi giorni".
M.Min.