San Siro, ipotesi ristrutturazione: i punti dell’accordo tra Comune, Inter e Milan

Sala, Scaroni e Antonello si impegnano a ragionare sul progetto di Webuild. Nodi fondamentali: capienza e futura proprietà

Sullo sfondo il rendering del possibile futuro nuovo san Siro; nel riquadro Paolo Scaroni, presidente del Milan, Beppe Sala, sindaco di Milano e Alessandro Antonello, ad dell'Inter

Sullo sfondo il rendering del possibile futuro nuovo san Siro; nel riquadro Paolo Scaroni, presidente del Milan, Beppe Sala, sindaco di Milano e Alessandro Antonello, ad dell'Inter

Milano, 22 febbraio 2024 – Si è tenuto oggi un incontro a Palazzo Marino tra il sindaco Giuseppe Sala, Alessandro Antonello, amministratore delegato Corporate FC Internazionale Milano e Paolo Scaroni, presidente AC Milan.

Scopo dell’incontro è stato la verifica di un piano di fattibilità relativo alla ristrutturazione dello stadio di San Siro. Questo il percorso che si è condiviso di intraprendere. Webuild S.p.A. collaborerà pro bono, secondo la disponibilità in tal senso già manifestata, con la redazione di uno studio di fattibilità che dovrà essere consegnato in tre mesi.

I club

Le squadre produrranno linee guida per una possibile ristrutturazione che porti alla disponibilità di uno stadio più moderno ed efficiente. A valle di questo, l’amministrazione comunale e i team verificheranno la possibilità e le modalità per procedere. I rappresentanti dei club hanno ribadito la necessità di una tutela dell’eventuale perdita di disponibilità di capienza dello stadio durante i lavori.

Capienza

Gli interventi dovranno essere quindi compatibili con il calendario delle partite, delle manifestazioni sportive e degli eventi di intrattenimento, al fine di evitare danni economici, ma soprattutto per mantenere un’esperienza coinvolgente, sicura e confortevole per gli spettatori e le spettatrici. Nel progetto andranno considerati sviluppi urbanistici nell’area di San Siro, in particolare per la sua riqualificazione.

La proprietà

Questione vincolante, nelle forme da definire, è che lo stadio dovrà diventare di proprietà delle squadre. Il sindaco ha preso atto che le squadre continueranno nella esplorazione delle possibilità alternative in essere, con l’auspicio però che il percorso intrapreso su San Siro porti rapidamente a una conclusione soddisfacente per tutti gli attori in campo.

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