
“Il piccolo cuoco”
di Patrizia Tossi
Trenta prenotazioni dai clienti abituali, ma anche tanti altri avventori che hanno tentato la sorte chiedendo un tavolo all’ultimo minuto. È andata bene la prima giornata di riapertura del ristorante "Il piccolo cuoco", un locale a gestione familiare di via Libertà, il cuore commerciale di San Donato. La cucina non si è mai fermata, in queste lunghe settimane di lockdown invernale lo chef e il pizzaiolo hanno continuato a sformare tante prelibatezze, tra pizze, piatti di carne, ricette di pesce crudo o cotto, per accontentare i clienti più affezionati con la consegna a domicilio e il delivery. Ieri, però, è stata una giornata speciale. Il titolare Andrea Iaccarino ha radunato un pezzo di famiglia – con il papà, lo zio e qualche altro parente – per poter riaprire il locale senza costi esorbitanti. Ha apparecchiato con tovaglie bianche fresche di tintoria, rifornito il carrello dei dolci, predisposto tutte le misure di sicurezza per accogliere i clienti come previsto dal decreto.
"Abbiamo aperto a pranzo con una trentina di prenotazioni – racconta il giovane gestore, Andrea Iaccarino e Michele Montagna, lo zio – sono quasi tutti clienti abituali con i quali siamo rimasti in contatto in questi mesi. Ed è per questo che oggi (ieri per chi legge, ndr) siamo riusciti a riaprire il locale. Abbiamo sempre lavorato con il menù d’asporto, ci ordinano pizze e piatti pronti, soprattutto il sabato sera. Abbiamo consegnato a domicilio, non solo a San Donato, ma anche nei Comuni della zona. È stato un modo per tenere il contatto con la clientela, anche se non sempre è stato facile". Le spese sono tante, a volte si lavora senza guadagno. "Le difficoltà ci sono, ma noi cerchiamo di andare avanti ugualmente – continua –: la cucina non ha mai chiuso, anche se in alcuni giorni le prenotazioni per l’asporto non arrivavano, o quando i clienti ci chiamavano all’ultimo minuto per disdire".
"Tiriamo avanti perché siamo un’impresa familiare. I dipendenti sono tutti in cassa integrazione, con pochi clienti e senza la certezza di poter tenere aperto è impossibile farli ritornare in servizio, e gestiamo le prenotazioni noi quattro della famiglia". È uno dei locali storici di San Donato e, dopo 15 anni di onorato servizio, l’anno scorso i titolari hanno avviato un restyling del locale, con un investimento sull’arredamento e l’immagine. "È stato una spesa importante, purtroppo poco dopo è scoppiata la pandemia – dice Iaccarino –. Nel 2020 tutto è stato bloccato, lavoriamo per pagare le spese, con quello che entra dalle consegne a domicilio non riusciamo a tirare fuori anche gli stipendi. Il guadagno non c’è, anche perché le tasse non sono state congelate: l’Inps è da pagare, gli F24 arrivano puntuali ogni mese".