ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Salva la bimba piuma. Pesava solo 750 grammi è stata operata al cuore

L’intervento record dell’équipe del Policlinico San Donato al San Raffaele "Abbiamo ridato speranza ed evitato danni irreversibili a cuore e polmoni".

Il professor Alessandro Giamberti, responsabile dell’unità di cardiochirurgia pediatrica e dei congeniti adulti del Policlinico San Donato La sua équipe ha operato d’urgenza la bambina, nata alla 24esima settimana

Il professor Alessandro Giamberti, responsabile dell’unità di cardiochirurgia pediatrica e dei congeniti adulti del Policlinico San Donato La sua équipe ha operato d’urgenza la bambina, nata alla 24esima settimana

Uno scricciolino di soli 750 grammi, una bimba nata prematura e bisognosa di un intervento urgente a causa di un problema cardiaco. Ad eseguire con successo un’operazione salva-vita su una neonata venuta alla luce alla 24esima settimana, con un peso di neppure un chilo, è stata, al San Raffaele di Milano, l’équipe di cardiochirurgia pediatrica del Policlinico San Donato, diretta da Alessandro Giamberti. La bimba presentava un dotto di Botallo ancora aperto, condizione frequente nei grandi prematuri, che può causare un pesante ritardo nella crescita e produrre danni irreversibili a cuore e polmoni. L’intervento si è svolto il 24 luglio, direttamente sul lettino termico della terapia neonatale a causa dell’alto rischio connesso al trasporto di un esserino così fragile. "La buona riuscita dell’intervento – ha detto Giamberti, responsabile dell’unità di cardiochirurgia pediatrica e dei congeniti adulti del Policlinico San Donato – consentirà alla neonata di avere ancora un futuro".

Il dotto di Botallo è un piccolo vaso sanguigno, presente durante la vita fetale, che connette l’arteria polmonare all’aorta, consentendo al sangue di bypassare i polmoni, ancora inattivi prima della nascita. Dopo il parto, questo canale dovrebbe chiudersi spontaneamente; tuttavia, nei bambini prematuri, spesso resta aperto, causando un eccesso di sangue nei polmoni, col rischio di compromettere la funzionalità respiratoria. La terapia farmacologica è il primo passo, ma i casi più gravi impongono l’intervento chirurgico.

Con una tecnica mininvasiva, sulla neonata del San Raffaele è stata eseguita la chiusura del dotto con una clip metallica, un piccolo dispositivo usato per serrare il canale. In questo modo il flusso di sangue s’interrompe immediatamente e, col tempo, il condotto si cicatrizza e si atrofizza. "Un gesto tecnico rapido, ma reso estremamente complesso dal peso e dalla fragilità dei tessuti della piccola paziente, che ha trasformato un intervento di per sé ordinario in qualcosa di straordinario – ha commentato Giamberti –. Ora, nel post operatorio, la piccola dovrà essere tenuta costantemente monitorata".

L’operazione che ha ridato speranza alla neonata e ai suoi familiari è frutto di una crescente collaborazione tra i reparti di cardiologia e cardiochirurgia del Policlinico San Donato e quelli di ginecologia, ostetricia, neonatologia e pediatria del San Raffaele. La sinergia tra i due ospedali si traduce in percorsi integrati che prendono in carico le donne, e i bambini, dalla diagnosi prenatale di cardiopatie congenite fino al parto e alla cura post-natale.