
di Marianna Vazzana
Luglio porta con sé lo sblocco dell’esecuzione degli sfratti, "congelati" per il Covid. "Una brutta notizia per oltre 10mila famiglie di Milano e area metropolitana che rischiano di finire in strada perché le istituzioni non hanno predisposto un piano serio per il post pandemia", hanno spiegato ieri sera i rappresentanti di sindacati inquilini durante il presidio organizzato in corso Monforte per chiedere al prefetto Renato Saccone di convocare un tavolo di confronto con tutte le realtà interessate "in modo da arrivare a un protocollo d’intesa che gradui gli sfratti", garantendo cioè il passaggio da casa a casa, e che fino ad allora nessuno venga allontanato. Il periodo di blocco-sfratti, deciso dal Governo durante l’emergenza coronavirus, è scaduto ieri: ora migliaia di persone non riescono più a dormire per il terrore di restare senza un tetto.
Tra loro Lorella Indennitate, di 62 anni, assistita dal sindacato Sunia: "Vivo in un alloggio privato a Gratosoglio da 4 anni. Ero un’impiegata ma purtroppo ho perso il lavoro, poi mi sono arrangiata con lavori saltuari. Alla mia età non è facile trovare un’occupazione e il periodo di pandemia ha peggiorato tutto. Ho percepito il reddito di cittadinanza ma non era sufficiente, così sono diventata morosa e mi è arrivato lo sfratto che ora è già esecutivo. Sono in attesa di casa popolare. In caso di sfratto non saprei dove andare. Sotto un ponte?". "Chiediamo alla Prefettura di convocare un tavolo attorno al quale si siedano sindacati degli inquilini, Comuni, ufficiali giudiziari e forze dell’ordine, per arrivare a un passaggio casa-casa. Da prevedere a livello istituzionale anche i contributi per i proprietari che non percepiscono l’affitto", sottolinea il segretario generale Sunia Milano Giuseppe Jannuzzi.
Bruno Cattoli, segretario generale di Unione Inquilini Milano, evidenzia che "le assegnazioni di case popolari non sono mai state così poche come nell’ultimo anno e mezzo. Sembra impossibile, poi, che a fine anno ci fossero 1.800 case Aler ristrutturate, rimaste vuote perché le pratiche vanno a rilento. Le accoglienze provvisorie sono scarse e non si tiene conto delle date di effettiva esecuzione degli sfratti". Ermanno Ronda, segretario generale Sicet Milano, continua dicendo che "il problema della casa deve essere prioritario nell’agenda politica. La situazione è grave, perché alle migliaia di sfratti si aggiungono quelli non bloccati, come quelli per scadenza contrattuale, e gli altri che man mano arriveranno, perché molte famiglie non possono più pagare l’affitto". I sindacati chiedono che, "senza un meccanismo di graduazione, le esecuzioni degli sfratti restino bloccate". Dalla Prefettura fanno sapere che "una delegazione è stata ricevuta, come di consueto, e che la stessa ha manifestato esigenze che possono essere soddisfatte con modifiche di carattere normativo".