
Razzante* Acquistare online è diventata una pratica quotidiana per milioni di persone, attratte dalla comodità, dall’ampia offerta di prodotti e...
Razzante*
Acquistare online è diventata una pratica quotidiana per milioni di persone, attratte dalla comodità, dall’ampia offerta di prodotti e dalla possibilità di poter confrontare i prezzi in brevissimo tempo. Ancor più in questo periodo di saldi sono in tanti a privilegiare le offerte in Rete. Questa abitudine, però, comporta anche dei rischi. La Polizia Postale informa che le truffe sul web sono infatti in aumento (+15% nell’ultimo anno) ed è fondamentale seguire alcuni consigli pratici per acquistare in sicurezza ed evitare di cadere vittime di raggiri. Una delle prime raccomandazioni è quella di prestare attenzione alle e-mail promozionali. Spesso contengono link ingannevoli che invitano l’utente a inserire i propri dati personali o bancari con l’obiettivo di sottrarglieli. Inoltre, è fondamentale verificare le modalità di pagamento e di consegna proposte dai siti. E’ sempre meglio optare per metodi di pagamento tracciabili. E’ altresì necessario assicurarsi che l’indirizzo del sito web inizi con il protocollo “https”, indicatore di una connessione sicura e che siano facilmente reperibili le informazioni relative all’azienda, come la partita IVA e i contatti. Bisogna fare attenzione anche agli sconti eccessivamente vantaggiosi e confrontare il prezzo del prodotto con quello proposto da altri siti per valutare la reale convenienza dell’offerta. Infine le app. Meglio scaricarle da Google Play o App Store, anziché da altri canali. Ce ne sono alcune che, una volta installate, profilano il titolare del dispositivo, tracciano le sue abitudini e raccolgono i suoi dati per poi tentare di accedere al suo conto in banca. Se poi, nonostante queste cautele, la truffa si verifica ugualmente, la prima cosa da fare è bloccare la carta di credito, sporgere denuncia alla Polizia Postale e raccogliere tutte le prove per poter recuperare le somme estorte con l’inganno.
*Docente di Diritto dell’informazione all’Università
Cattolica di Milano