Milano, 25 gennaio 2024 – Battaglia sull’ormai tradizionale corteo pro Palestina del sabato. La manifestazione organizzata da un gruppo di associazioni solidali con la causa di Gaza è diventata appuntamento abituale nel week-end, dai giorni della risposta armata di Israele agli attacchi firmati Hamas del 7 ottobre scorso.
Il fatto è che questo sabato, il 27, cade il Giorno della Memoria, l'evento dedicato al ricordo dell’Olocausto e alla barbarie del Nazismo. In questo contesto è arrivata ieri, mercoledì 24 gennaio, la richiesta di vietarlo da parte di Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica.
L’opinione di Sala
Sull’istanza avanzata da Meghnagi si è espresso anche il sindaco Giuseppe Sala, a margine della prima giornata del Forum del Welfare del Comune.
Il primo cittadino, di fatto, ha consegnato – come da normativa, va detto – la patata bollente nelle mani del prefetto Claudio Sgaraglia. “Lascio al prefetto la decisione rispetto a questo aspetto - ha commentato il sindaco Giuseppe Sala -. Non è semplice perché i cortei possono non essere autorizzati per ragioni di forza maggiore e di sicurezza. Non è semplicissimo ma lascio ovviamente, la decisione al prefetto".
A questo punto tutto è nelle mani del rappresentante del governo sul territorio, al quale toccherà il non facile compito di valutare l’eventualità di un annullamento del corteo. Si assiste a una situazione simile a Roma, dove la Comunità ebraica ha chiesto lo stop all’organizzazione di un’iniziativa analoga, sottolineando i pericoli di possibili derive antisemite.
Cos’ha detto Meghnagi
Il presidente della comunità ebraica milanese si era espresso con forza già ieri sera. “Tra gli organizzatori della manifestazione – ha dichiarato – ci sono associazioni che hanno come simbolo una mappa senza Israele, un chiaro programma genocidiario. Che nel Giorno della Memoria possono marciare persone e associazioni che vogliono un genocidio di ebrei ci pare vergognoso. Non capiamo come sia stato possibile concedere l'autorizzazione in una ricorrenza che è internazionale. Alle istituzioni, nazionali e locali, chiediamo di impedire questa offesa alla Memoria”.
Meghangi ha chiuso facendo riferimento a iniziative analoghe, in cui erano state bruciate bandiere di Israele e oltraggiati altri simboli legati all’ebraismo.