Sala (a sorpresa) in piazza: "Se il Parlamento si muove pronto a riprendere le firme per registrare i vostri bimbi"

In 10mila con le penne a sfera al cielo: "Giù le mani dai nostri figli, ora disobbedienza civile". Il sindaco sul palco: "Io sempre con voi, ma c’è un vuoto normativo che va colmato".

Sala (a sorpresa) in piazza:  "Se il Parlamento si muove  pronto a riprendere le firme  per registrare i vostri bimbi"

Sala (a sorpresa) in piazza: "Se il Parlamento si muove pronto a riprendere le firme per registrare i vostri bimbi"

La bandiera arcobaleno appesa a una finestra di Palazzo Marino dice già tutto. Ma a dare corpo a quei colori arriva il sindaco Giuseppe Sala, unico tra i politici in piazza Scala a salire sul palco, che parla a sorpresa, contrariamente a quanto annunciato alla vigilia della manifestazione organizzata dall’associazione Famiglie arcobaleno, Sentinelli di Milano e Arcigay contro il governo in risposta allo stop delle trascrizioni all’anagrafe dei certificati di nascita dei figli di coppie omogenitoriali. Diecimila persone secondo i promotori, che hanno sollevato verso il cielo penne a sfera strette nei pugni, simboli di quelle firme ora impedite ai Comuni. "Voglio che sappiate – ha sottolineato il primo cittadino – che io sono sempre con voi, come dal primo momento, interpretando il mio ruolo con responsabilità e portando la mia coscienza a decidere. Sono felice di questo momento, perché c’è un vuoto normativo che va colmato: questo governo, come abbiamo capito tutti, sta facendo di tutto per umiliare chi non la pensa come loro. Il governo sta cercando di portare anche le città a destra con la riforma della legge elettorale dei Comuni". Ha poi aggiunto: "Voi dovete fidarvi dei sindaci. Il problema dei diritti diventata importante e va portato in Parlamento. Dobbiamo stare insieme e portare avanti le storie delle famiglie. Io quando ho firmato ho guardato negli occhi le persone, ci ho parlato e ho sentito quello che loro sentono. Questo fa un sindaco: non sta seduto solo a raccogliere i voti. Prometto quello che posso fare ma quello che prometto poi lo farò. Sono con voi". Ora aspetta un segnale dal Parlamento, a quel punto "sono disposto a riprendere le firme", le registrazioni dei bambini e delle bambini figli di coppie omogenitoriali.

Prima del suo intervento le famiglie arcobaleno hanno lanciato la campagna “Disobbediamo“, per la disobbedienza civile dei sindaci. Ad aprire la manifestazione il coro Lgbt di Milano Checcoro, introdotto da Vladimir Luxuria che ha presentato l’evento puntando il dito contro "chi pensa che i bambini si comprino. Nessuno compra i bambini! Ogni bambino viene amato e cresciuto". Il cuore, le testimonianze di genitori e ragazzi: Alessia Crocini, presidente di Famiglie Arcobaleno, ha evidenziato che "noi tutti, genitori, lo siamo già: chiediamo di essere riconosciuti in quanto tali, per poter tutelare bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Non ci possono essere figli di serie A e di serie B: lo Stato discrimina in base alla composizione del nucleo familiare".

Ora "siamo in mobilitazione permanente – ha ribadito Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli di Milano –, perché il governo ha compiuto un’azione violenta entrando a gamba tesa nella carne viva di queste famiglie". E in piazza ne sono scese migliaia, di tutti i tipi, anche “tradizionali“. Pure single e coppie omosessuali senza figli, come Valeria e Mara. "Noi – raccontano – abbiamo provato ad avere un figlio nostro, in Spagna, e dopo più tentativi abbiamo deciso di non accanirci. Avremmo adottato volentieri un bambino ma anche questo non è consentito in Italia a una coppia formata da persone dello stesso sesso. Noi siamo zie felici ma oggi in piazza ci siamo per tutti coloro che verranno e per tutte le famiglie, perché ora viene negato un diritto alle coppie omogenitoriali ma un domani a chi toccherà?".

Marianna Vazzana

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