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Rsa Marchesi: "Siamo pronti a metterci a servizio del territorio"

Il direttore sanitario, Davide Spiga: a marzo abbiamo vissuto i nostri brutti momenti. Per adesso tutto è sotto controllo

Rsa Fondazione Marchesi, "per il momento tutto sotto controllo", la quotidianità dello storico istituto geriatrico fra monitoraggio Covid e cantieri. Sono iniziati, e ormai nel vivo, i lavori per il rifacimento del tetto, finanziati dall’amministrazione comunale e che dureranno sino a febbraio. I lavori, da tempo programmati, non interferiscono con le attività della casa di riposo, e nemmeno dei poliambulatori aperti all’utenza esterna. Con il presidente Alfredo Sclerandi, da anni ai vertici della fondazione, è impegnato a pieno ritmo nella gestione della nuova fase d’emergenza il direttore sanitario, Davide Spiga.

La situazione attuale in Rsa?

"Abbiamo 55 ospiti e a oggi nessun positivo. In marzo e aprile abbiamo vissuto i nostri brutti momenti. Per adesso tutto è sotto controllo. Ma non credo di dire niente di strano nel sottolineare che tutto può cambiare in un minuto".

La Rsa è teatro di cantieri.

"Sì, è in corso il rifacimento del tetto. Sono lavori importanti e non interferiscono con le attività, anche se, al piano superiore, in qualche modo interrompono la continuità della struttura. Diciamo però che non sono queste limitazioni il peso peggiore per i nostri ospiti, che soffrono la distanza dai parenti".

Quali misure di sicurezza sono adottate a protezione degli anziani?

"Anche qui abbiamo appunto interrotto le visite. Non era, si badi bene, obbligatorio: diciamo che c’erano delle indicazioni. Abbiamo scelto di seguirle. Ma gli anziani soffrono: la lontananza dei cari comporta un costo psicologico enorme. Cerchiamo di colmare mantenendo le attività di routine".

L’Ospedale Marchesi conta anche un poliambulatorio accreditato. C’è stata qualche rimodulazione dei servizi offerti?

"No. Sono funzionanti gli ambulatori di oculistica, otorinolaringoiatria, riabilitazione e fisiatria, cardiologia, ecografia. Saltano già all’occhio un certo calo di prenotazioni e un aumento delle disdette. Le persone anziane, in particolare, preferiscono non accedere a un contesto sanitario, se non strettamente necessario. Rinviano".

Nuovi protocolli per l’accesso.

"Naturalmente. Abbiamo provveduto a realizzare una sorta di zona triage, riscaldata con pannelli radianti, in modo che chi è costretto a rimanere fuori in attesa possa farlo con un certo agio. Se vi fosse bisogno, saremmo pronti a metterci a disposizione del territorio".

Monica Autunno