
Rozzano dai tanti volti, eccellenze e volontariato: “Non c’è solo criminalità”
Rozzano (Milano) – La città, ieri mattina, si è svegliata leccandosi le ferite dell’ennesimo fatto di cronaca che l’ha colpita. Una comunità stanca di essere vittima e ostaggio di un manipolo di pregiudicati in prevalenza stranieri – a volte alcuni sono anche irregolari – ma anche tanti italiani.
Una criminalità mista, che agisce senza timore di essere punita e il cui operato è ormai sotto gli occhi di tutti. Soprattutto nelle ultime settimane i fatti di “nera“ hanno imperversato nelle pagine di cronaca.
Eppure la maggioranza dei rozzanesi non ci sta. La città metropolitana reagisce, si aggiorna, si unisce: cittadini, istituzioni e associazioni lavorano insieme per cambiare le cose. Perché Rozzano non è, e non vuole essere, solo e soltanto la terra delle sparatorie, delle coltellate e dello spaccio di droga. È anche una città fatta di eccellenze, troppe volte dimenticate. Una su tutte: l’osservatorio astronomico con la cupola più grande d’Europa. Realizzato all’interno del centro culturale Cascina Grande, è dotato di una moderna cupola del diametro di sette metri, con un’apertura "a petali" che consente una visione a 360 gradi del cielo. Fra le strutture di questo tipo, è la più grande in Europa e la seconda al mondo.
È molto ammirata ma non è l’unico orgoglio cittadino. Rozzano ospita anche numerose realtà associative, in particolare nel settore sportivo, che coinvolgono migliaia di cittadini, soprattutto giovani e promuovono inclusione e socialità. E poi c’è il polo ospedaliero Humanitas, un centro clinico all’avanguardia e di eccellenza, con moderni laboratori, un’università e il prestigioso campus: una realtà che ha portato lustro e riconoscimento internazionale alla città.
Accanto a queste eccellenze, esistono anche i centri per anziani: realtà storiche che aggregano centinaia di pensionati, organizzando attività ricreative, culturali e momenti di socialità. Tra le tante esperienze positive spicca Area 51, l’associazione guidata da Gennaro Speria, che da anni accoglie giovani e meno giovani – spesso ex detenuti – offrendo loro percorsi di recupero e reinserimento nel mondo del lavoro e nella legalità.
"Rozzano è una città difficile, come tante altre realtà delle periferie italiane" – spiega Gennaro Speria – "ma qui c’è anche tanto cuore e tanta voglia di ribellarsi a certe situazioni. Non siamo diversi da nessun altro centro urbano, né tantomeno da Milano". "Area 51", inoltre, ogni giorno distribuisce pacchi alimentari alle famiglie in difficoltà. Un’opera di solidarietà che è diventata soggetto di un cortometraggio e di una serie fotografica esposta persino alla National Portrait Gallery di Londra.
Rozzano è molto più delle sue cronache nere. C’è, insomma molto altro. È una città che soffre, ma che prova ogni giorno a rialzarsi con dignità. Lo aveva rimarcato il sindaco Gianni Ferretti, papà dell’attuale primo cittadino poco prima della sua prematura morte avvenuta a novembre scorso. Aveva difeso prima la città dalle frasi infelici attribuite a Fedez su Rozzano e poi dopo l’assassino di Manuele Mastrapasqua: un fatto che lo aveva segnato profondamente.