
Resistenza, cultura, coraggio. È la storia di una donna: Rose Valland (nella foto), spia e critica d’arte che nella...
Resistenza, cultura, coraggio. È la storia di una donna: Rose Valland (nella foto), spia e critica d’arte che nella Francia occupata salvò dal saccheggio 60mila opere rubate dai tedeschi. Oggi pomeriggio alle 16.30 in biblioteca Pioltello celebra il Giorno della Memoria con un incontro dedicato all’eroina.
In cattedra Franca Pellizzari, autrice di un libro che ne racconta la vicenda: “Rose Valland, monuments woman“ (Morellini, 2024). "Il momento di riflessione è aperto a tutti – dice la sindaca Ivonne Cosciotti – ricordare è un dovere. Solo attraverso la memoria possiamo mantenere vive le vittime della persecuzione e della discriminazione. Adesso più che mai è importante essere vigili contro ogni forma di odio perché non succeda mai più. È il nostro modo di celebrare il 27 gennaio".
Il pubblico potrà così conoscere da vicino Rose. Allo scoppio della guerra era responsabile della Galleria nazionale Jeu de Paume, dove passavano le opere d’arte rubate dalle collezioni private delle famiglie francesi, soprattutto di quelle di origine ebrea. Giorno dopo giorno lei costruì un vero e proprio archivio, fotografie e informazioni passate ai partigiani, mettendo a rischio la vita. La funzionaria dall’aspetto anonimo tracciò i tesori, registrò dove e a chi venivano spediti in Germania. "Ogni Paese invaso si vedeva portar via, oltre alla propria libertà, anche i propri beni, la propria storia e la propria identità culturale", sottolinea la sindaca.
E fu proprio grazie ai suoi appunti che i “Monuments men“ – famosi anche grazie a un film di George Clooney – soldati appassionati d’arte impegnati nella missione di recupero del patrimonio razziato durante la Seconda Guerra Mondiale trovarono i depositi nazisti dove i gioielli d’arte erano stati nascosti.
Rose Valland è tra le donne più decorate in tutta la storia francese, ma il suo nome è rimasto in ombra, nonostante i tanti riconoscimenti. "E invece merita di essere conosciuto – conclude Cosciotti –. Dobbiamo impegnarci tutti nella diffusione della memoria per la costruzione di un futuro basato sul rispetto e la dignità umana. L’appuntamento è un appello alla tolleranza, alla solidarietà e alla pace, perché solo insieme possiamo costruire un mondo senza ingiustizie e pregiudizi".