NICOLA PALMA
Cronaca

Milano, la caccia ai maranza: ronde, incontri e il pestaggio. Il video choc scatena i social, boom di iscritti per Articolo 52

La sigla che promette “violenza contro violenza” e che nei giorni scorsi si è palesata con una pagina Instagram. I messaggi su Telegram e la città divisa in zone. Spunta l’Iban in Lituania “per le spese legali”

Milano, la caccia ai maranza: ronde, incontri e il pestaggio. Il video choc scatena i social, boom di iscritti per Articolo 52

Milano – Milano divisa in quattro zone: Nord, Sud, Ovest, Est. Un gruppo Telegram per ognuna di esse, più altri sottogruppi che si formano a cascata per scremare i partecipanti ed evitare “gli spioni”. Migliaia di iscritti e centinaia di messaggi che si susseguono dalla tarda mattinata di ieri: si fissano appuntamenti in zona Garibaldi come nell’hinterland (“Domani si esce”); si fanno sondaggi sulla disponibilità mattutina, serale o h24 a prendere parte alle ronde “contro i maranza”; si organizzano riunioni per conoscersi e organizzarsi quartiere per quartiere; si fa libero (e orgoglioso) sfoggio degli istinti più beceri in uno sfogatoio virtuale che promette “violenza contro violenza”. Senza mezzi termini. È la valanga social generata nel giro di poche ore dal movimento “Articolo 52”, che nei giorni scorsi si è palesato con una pagina Instagram che inneggia alla giustizia fai-da-te e il video di un pestaggio violentissimo andato in scena (non si sa ancora quando) sulla Darsena.

La sequenza del video choc postato sulla pagina Instagram “Articolo 52“: il pestaggio è avvenuto in Darsena ma non si sa quando
La sequenza del video choc postato sulla pagina Instagram “Articolo 52“: il pestaggio è avvenuto in Darsena ma non si sa quando

Inutile dire che l’iniziativa, non si sa ancora promossa da chi e con quale scopo, è finita immediatamente sotto la lente di polizia e carabinieri, che stanno portando avanti approfondimenti su più fronti per inquadrare con precisione il contesto e capire chi ci sia dietro. Si parte proprio dal filmato, girato con uno smartphone, che ha ripreso il raid di due incappucciati vestiti di nero contro un nordafricano accusato di aver appena scippato una collana: nonostante lui si professi innocente, viene additato da alcuni passanti come l’autore del furto e colpito a ripetizione con calci e pugni alla testa, anche quando si trova già a terra col volto sanguinante.

Tre frame del video sotto la lente della polizia in cui si vede il pestaggio
Tre frame del video sotto la lente della polizia in cui si vede il pestaggio

Non ci sono agli atti né denunce né chiamate al 112 su episodi del genere nell’area dei Navigli; e quindi non ci sono elementi cristallizzati che possano datare con certezza quanto accaduto vicino al ponticello che collega viale Gorizia a viale D’Annunzio. Tuttavia, l’analisi dei fotogrammi punta a identificare gli aggressori, per verificare che profilo abbiano, se siano legati tra loro e se abbiano già agito in passato. Al momento, non ci sono neppure segnalazioni su altri blitz simili avvenuti nei giorni scorsi. Gli accertamenti si stanno concentrando anche sul versante economico, se così possiamo definirlo, in particolare sul codice Iban che gli organizzatori hanno condiviso in chiaro per creare “un fondo cassa per le spese legali che presto ci troveremo a dover affrontare”.

Il conto porta a una banca lituana che esiste davvero, anche se l’intestatario che compare con nome e cognome dovrebbe essere quasi certamente fittizio. Le indagini, infine, stanno scandagliando la galassia Telegram. Con una doverosa promessa: le persone che si dicono pronte a scendere in strada (spesso nascondendosi dietro nickname di fantasia) potrebbero anche essere residenti altrove. Un mare magnum che va comunque scandagliato a fondo.