Rogo doloso. Arrestato il “mandante“

Leonardo Petrachi, 62enne di Corsico, è stato arrestato come presunto mandante dell'incendio di un capannone a Castione, in Valtellina. I carabinieri di Sondrio hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Rogo doloso. Arrestato il “mandante“

Rogo doloso. Arrestato il “mandante“

È finito in carcere anche il presunto mandante dell’incendio a un capannone di Castione, in Valtellina, avvenuto lo scorso 16 settembre. Si tratta di Leonardo Petrachi, un uomo di 62 anni residente a Corsico. Le indagini dei carabinieri di Sondrio sul rogo doloso del magazzino di Castione della Work Safety Spa avevano già portato all’arresto, a tempo di record, dei due presunti esecutori materiali: Massimo Dato, 51 anni, e il coetaneo Tiziano Pedone, unitamente al presunto uomo delle targhe posticce, tutti residenti a Milano e colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere (misura poi attenuata dalla concessione dei domiciliari per i primi due e dall’obbligo di firma per il terzo). Ieri mattina gli investigatori del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Sondrio hanno dato esecuzione a un’altra ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal gip del Tribunale del capoluogo valtellinese, Fabio Giorgi. In collaborazione con i colleghi della compagnia di Corsico, nell’ambito della complessa attività investigativa, hanno fermato appunto Petrachi. L’avvocato di fiducia che ha nominato, Dario Bolognesi del Foro di Ferrara con studio anche a Milano, nella giornata di ieri non ha rilasciato dichiarazioni. "L’arrestato – si limita a dire una breve nota diffusa ieri alla stampa dal comando provinciale dell’Arma di Sondrio – secondo il quadro indiziario raccolto, da analizzare nel contraddatorio con la difesa, avrebbe ingaggiato i due autori materiali dell’incendio del capannone, arrestati il 28 settembre in esecuzione della precedente ordinanza di custodia cautelare in carcere, promettendo loro una somma di denaro". Il 62enne Petrachi è stato rinchiuso nel carcere San Vittore di Milano, a disposizione della Procura. Michele Pusterla