MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Le rockstar a tavola; dal panino ipercalorico di Elvis Presley alla birra firmata dagli Iron Maiden

Al Rock’n’Roll di via Bruschetti la presentazione del libro di Fassina sui gusti degli artisti: “Gli spaghetti? Inventati in Sicilia, non in Cina. Il piatto migliore? La Croque Monsieur di Bowie a New York”

Elvis Presley mentre addenta un panino
Elvis Presley mentre addenta un panino

Milano – Il titolo del libro è appetitoso: ’”Spaghetti. Le rockstar a tavola: dagli AC/DC a Zucchero’’. Luca Fassina, giornalista musicale milanese, grande esperto di rock, l’ha pubblicato con Oligo e lo presenterà domani alle 21 al Rock’n’Roll di via Bruschetti. Il saggio è ricco di molti aneddoti gastronomici, frutto della carriera ultratrentennale di Fassina da cronista ("sì, mi è capitato di parlare di cibo e di piatti preferiti con tante rockstar nel corso degli anni") e di un’attenta ricerca nelle biografie degli artisti italiani e internazionali.

Fassina, partiamo dall’inizio del suo libro: chi ha inventato gli spaghetti?

"Io sposo la versione italo-siciliana: all’epoca di Ruggiero II di Sicilia, nel 1154, il geografo arabo al-Idrisi menziona Trabia, un paese della costa palermitana, dove veniva prodotto un “cibo di farina in forma di fili chiamato Itrya“: lo testimonierebbe una pergamena del XII secolo, custodita in un museo di Oxford, che tramite il Museo Nazionale delle Paste Alimentari di Roma è arrivata sino al sindaco di Trabia e da lui a me. Ho la prova in mano".

Quindi non fu Marco Polo a portare gli spaghetti dalla Cina all’Italia alla fine del 1200?

"Marco Polo di sicuro fece ciò che raccontano, ma gli spaghetti in Sicilia già esistevano, non sono arrivati dalla Cina".

Parlando di spaghetti e rock, un riferimento sorge subito spontaneo: l’album “The Spaghetti Incident?’’ dei Guns N’ Roses del 1993

"Sì, The Spaghetti Incident – pronunciato “spagheti’’, con una sola “t“ e la “e“ aperta – era il nome in codice che il batterista dei Guns, Steven Adler, usava per la sua riserva di cocaina, che teneva in frigorifero insieme al cibo da asporto italiano durante il soggiorno della band a Chicago nel 1989".

Torniamo un po’ indietro nella storia del rock: qual era il piatto preferito da Elvis Presley?

"Elvis adorava un panino chiamato “Fool’s Gold Loaf“, baguette farcita di burro d’arachidi, marmellata e bacon croccante. Pasto da 8 mila calorie dei minatori del Colorado".

Nel suo libro ci sono anche le ricette dei piatti delle rockstar. Li ha provati tutti?

"Sì, certo, anche per capire se le ricette che mi sono state date dagli artisti fossero affidabili".

Quale piatto consiglierebbe?

"Il “David Bowie’s favorite croque monsieur’’, che la rockstar inglese mangiava al French Roast di New York. Glielo preparava lo chef Luis Arce Mota, che ora è il proprietario del locale, che si chiama La Contenta. Su prenotazione, Mota prepara ancora il piatto preferito da Bowie".

Nel libro cita anche una serie di operazioni commerciali delle rockstar con alcuni prodotti alimentari, dal ristorante “Rock & Brews“ dei Kiss alla birra “The Trooper“ degli Iron Maiden. Solo fumo o anche arrosto, per restare in tema?

"Alice Cooper, che a Phoenix ha avuto per 18 anni il ristorante Cooperstown, chiuso nel 2017, amava ripetere “il nostro nome deve pur valer qualcosa’’. Certo, qualche artista ha messo il suo nome su un prodotto e basta, mentre altri si sono dedicati con passione a queste operazioni. La birra “The Trooper’’ degli Iron Maiden, ad esempio, è buona, anche perché è prodotta dalla Unicorn Brewery dei Robinson di Stockport, nata nel 1838 e oggi gestita dalla sesta generazione della stessa famiglia".

Un’ultima curiosità: è vero che i Van Halen chiedevano ai promoter dei loro concerti di far sparire le M&M di colore marrone e lasciare solo quelle di colore giallo nei loro camerini?

"Verissimo. Era un modo per capire se i promoter prendessero sul serio le clausole contrattuali chieste dalla band americana per i loro concerti".

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