
di Laura Lana
Palazzi fino a 50 metri di altezza, posteggio interrato, asilo e giardino a collegamento dei viali Casiraghi e Gramsci. Così sarà trasformata l’ex area industriale delle Pompe Gabbioneta, dismessa dal 2014, quando l’azienda si trasferì a Nova Milanese perché bisognosa di un sito più grande ed efficiente. Lo stabilimento era sorto nel 1905 sotto l’impulso dell’ingegner Luigi Gabbioneta. Poi, negli anni, il capannone e gli uffici della società erano stati schiacciati in mezzo alle case, alle officine, ai negozi di uno dei viali principali della città, viale Casiraghi. Dopo 7 anni di rumors sul futuro dell’area, il nuovo Pgt svela le carte in tavola. E offre la possibilità di aumentare l’indice di edificabilità in cambio di funzioni di interesse pubblico. "Nei fatti bisogna fare i conti con quello che già esiste nella città costruita. Questa è un’area residenziale, che oggi mal si sposerebbe con un’altra funzione industriale - commenta l’assessore all’Urbanistica Antonio Lamiranda -. Per calmierare lo sviluppo urbanistico abbiamo però la leva del bilanciamento: cediamo più edificabilità ma stipuliamo una convenzione per garantire l’interesse pubblico attraverso opere". L’indice sale così da 0,7 metri quadri a 1 in una zona commercialmente rilevante per il mercato residenziale. "Questo è l’incentivo per la trasformazione ma in cambio avremo un ritorno con la riconversione dell’intera superficie con funzioni miste. Ci sono già due piani interrati riutilizzabili a posteggio: uno sarà a dotazione pubblica quindi una struttura a disposizione della città in una zona che ha carenza di stalli". Nell’area da circa 10mila metri quadri, si manterranno le due villette esistenti, nascerà un servizio dedicato all’infanzia (un asilo privato o comunque uno spazio bimbi), oltre a un giardino sul modello del comprensorio Campari ma che garantirà la permeabilità tra i viali Casiraghi e Gramsci e sarà quindi attraversabile anche se recintato. "Per rispettare la morfologia del rione e la cortina edilizia, abbiamo inserito delle prescrizioni su tutti gli asset commerciali, per andare in continuità sull’affaccio degli edifici".