NICOLA PALMA
Cronaca

Milano, lite al distributore: accoltella un 30enne alla pancia e finisce in carcere

Il fatto di sangue risale allo scorso giugno. Il 25enne italiano voleva usare per primo la pompa di benzina, e ne era scaturita una rissa sfociata nel sangue: è stato tradito dal tatuaggio sulla mano

Milano, 17 ottobre 2024 – La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di un italiano di 25 anni gravemente indiziato del reato di tentato omicidio commesso ai danni di un 32enne romeno. Il provvedimento restrittivo, eseguito dai poliziotti della Squadra Mobile, scaturisce dalle indagini partite a seguito di una violenta aggressione subita dalla vittima lo scorso 8 giugno, in via Rembrandt, nella zona ovest di Milano, gravemente ferita all’addome con diverse coltellate. Il trentenne veniva poi sottoposto a un delicato intervento chirurgico, per essere poi dimesso dall’ospedale un mese dopo.

Dei futili motivi alla base della rissa finita nel sangue al distributore
Dei futili motivi alla base della rissa finita nel sangue al distributore

La “miccia”

A scatenare l’atteggiamento violento dell’indagato era stata la sua volontà di utilizzare per primo un distributore automatico e le conseguenti proteste della vittima che era in compagnia della sua fidanzata. La successiva ricostruzione del grave episodio delittuoso è stata il frutto di un’intensa e complessa attività d’indagine della sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile milanese attraverso attività tecniche, analisi di numerosi filmati e acquisizione di dichiarazioni di persone informate sui fatti. In particolare, l’analisi dei video delle telecamere ha permesso di ricostruire ai poliziotti il tragitto percorso dall’aggressore dal luogo del fatto sino al suo domicilio.

Incastrato da un tatuaggio

L’attività investigativa ha consentito di individuare in modo puntuale le fasi salienti dell’aggressione, evidentemente generata da una lite per futili motivi, e di identificare l’autore, tra l’altro tradito da un tatuaggio sulla mano che la vittima e la sua compagna avevano notato durante l’azione delittuosa. Il 25enne, destinatario della misura cautelare, è stato rinchiuso nel carcere di San Vittore